PROTESTE IN MINNESOTA DOPO LA MORTE PER MANO DELLA POLIZIA DI DAUNTE WRIGHT

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Dopo gli episodi relativi all’assassinio di George Floyd, il Minnesota è ancora al centro della bufera per la morte di un afroamericano. Daunte Wright è stato infatti ucciso in quel di Brooklyn Center, suburbs di Minneapolis, da un agente di polizia che ha scambiato la sua pistola per un teaser.
La polizia aveva chiarito che il ragazzo era stato fermato poiché alla guida di un veicolo non registrato, ma subito dopo si è scoperto un mandato d’arresto in sospeso nei suoi confronti (per non essersi presentato ad un’udienza) ed hanno provato a fermarlo.
Secondo la versione degli ufficiali, però, Daunte Wright avrebbe provato di divincolarsi per fuggire in macchina, salvo poi essere colpito a morte. Inevitabilmente, è scattata subito la protesta per le strade di una città già particolarmente in subbuglio per il processo a Derek Chauvin, l’uomo che uccide Floyd.
Joe Biden, intervenuto sulla questione, ha dichiarato legittima la protesta, invitando però a non sfociare nella violenza. Il governatore democratico dello stato, invece, ha insistito sulla necessità di approvare le riforme sul tema bloccate nel Congresso statale da mesi.
Anche il sindaco della città ha preso posizione contro l’agente che ha sparato, una veterana da 26 anni in servizio, dichiarando inaccettabili errori del genere, che portano alla morte di persone.
Nonostante il coprifuoco, dunque, la gente si è radunata per protestare in una città che vede già la presenza di un imponente schieramento di forze per fronteggiare i timori relativi a possibili violenze durante il processo a Chauvin.
Nella giornata di ieri i manifestanti si sono radunati intorno alla stazione di polizia di Brooklyn Center, attaccando verbalmente i poliziotti e intonando cori del movimento Black Liver Matter. Soltanto intorno a mezzanotte, riferisce il New York Times, la protesta si è dissipata.