Provenzano “Lo Stato non lascerà i più deboli nelle mani dei violenti”

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“Non permetteremo che il Sud e le piazze d’Italia vengano trascinate nella violenza, soprattutto non lasceremo le aree di disagio della popolazione in balia di eversori o seminatori d’odio”.

Lo ha detto il ministro del Sud, Peppe Provenzano, in una intervista a “la Repubblica“.

Il timore è che le mafie possano prendere il sopravvento in mezzo a rabbia e rancore. “La camorra è il primo nemico dei commercianti, vuole solo rafforzare racket e usura, come hanno denunciato a Palermo. Anche durante la prima fase della pandemia abbiamo visto un tentativo delle mafie di cercare consenso sociale. I boss distribuivano pacchi di pasta. Ma lo Stato non ha lasciato spazi, è intervenuto con gli aiuti alimentari coni comuni, poi con i fondi della coesione, sostenendo il terzo settore”.

“Respingeremo – continua il ministro – il tentativo anche stavolta. Sono anche d’accordo con la ministra dell’Interno Lamorgese per rafforzare le misure antiracket”.

Il governo è diviso sulle risposte da dare. Italia viva attacca giudicandole dannose, le Regioni vanno per conto loro come ha fatto Vincenzo De Luca in Campania. “Ne usciamo solo se le istituzioni saranno in grado di collaborare e unirsi. Mai come in questa fase le istituzioni hanno esercitato un’autorità tanto pervasiva per la vita delle persone. La frammentazione, il rumore di fondo, fanno perdere autorevolezza. Fermiamo questa giostra“.

Secondo il ministro “tutta la politica però dovrebbe mostrarsi all’altezza di quello che sta accadendo. Ricordo che mentre quest’estate si lavorava sull’emergenza, Salvini si toglieva la mascherina, Meloni invitava tutti a non scaricare l’app Immuni e chiedeva di non rinnovare lo stato d’emergenza”.

“Ma c’è un tempo – conclude Provenzano – per fare la pace e un tempo per fare la guerra, dice l’Ecclesiaste. E questo non è davvero il tempo per fare la guerra tra maggioranza e opposizione, perchè dobbiamo farla al virus”.