Puglia, Emiliano: “L’infezione di Wylella fermata grazie a un nostro intervento”

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“C’è una grande comunione d’intenti con Coldiretti. La voglia di lavorare insieme non è venuta meno, l’intensità della volontà di rilanciare l’agricoltura pugliese è ancora molto forte. Quindi voglio ringraziare Coldiretti per l’affetto e la considerazione con la quale oggi mi ha accolto”.
Lo ha detto il presidente Michele Emiliano all’evento organizzato da Coldiretti Puglia questa mattina, “Chi prende impegni importanti – prosegue – a volte ha problemi a portarli a termine. Noi abbiamo avuto difficoltà su alcune misure del Psr a causa dei contenziosi. Ciononostante la voglia di lavorare insieme a Coldiretti non è venuta meno, anzi, siamo qui a condividere le cose da fare nei prossimi 5 anni”. Emiliano ha chiarito che l’affermazione secondo cui “la Xylella sia avanzata incontrastata di ulteriori 120 chilometri” è assolutamente infondata. “”Bisogna ricordare – ha detto – che la stagione di gestione commissariale della Xylella terminava emblematicamente con l’avvio di procedura di messa in mora dello Stato Italiano il 12 dicembre 2015, con la quale l’Unione Europea censurava la mancata rimozione delle piante infette e la mancata predisposizione di un programma sistematico di monitoraggio.
Piano di monitoraggio che viene prontamente messo in campo dalla Regione Puglia, subentrata nelle funzioni, in un’area che coincide con quella attuale”. “Sulla Xylella, come per il Psr, bisogna parlarci chiaro – ha aggiunto Emiliano – io mi ritrovo i due fantasmi della mia storia in agricoltura, il generale Silletti e l’ex assessore Di Gioia del quale voi di Coldiretti avete chiesto le dimissioni un milione di volte, entrambi candidati con Fitto. Silletti aveva a disposizione 13 milioni e 800mila euro, ne ha restituiti dopo un anno 13 milioni e 300mila. Ha abbattuto solo qualche decina di alberi ed ha il coraggio di parlare. Aveva addirittura sbagliato il metodo del monitoraggio inducendo l’Unione Europea ad avviare la procedura di infrazione nei nostri confronti. Da quando il suo commissariamento è finito e ce ne siamo occupati noi come Regione, dal gennaio 2016 abbiamo ispezionato quasi 700mila ettari, campionato 530mila piante, abbattuto 12mila piante, speso dal bilancio ordinario 25 milioni di euro, e grazie a questo lavoro l’infezione più o meno si è arrestata al livello del 2016”.