Quali sono le città più inquinate d’Italia

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Il 2020 è iniziato con l’Italia avvolta dallo smog. In molte regioni e città italiane, da inizio anno, sono scattati i blocchi alla circolazione dei mezzi più inquinanti. Da ultimo il comune di Roma ha stabilito per il 14 gennaio il blocco di tutti i mezzi diesel.

Ma quando scattano questi blocchi e qual è la situazione nelle principali città italiane?
Quando, e perché, scattano i blocchi

Il decreto legislativo n. 155 del 2010 ha attuato in Italia la direttiva europea 2008/50/CE che ha lo scopo di tutelare la qualità dell’aria. Qui – in particolare negli allegati al decreto – vengono fissati una serie di limiti agli agenti inquinanti presenti nell’aria (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, Pm10 etc.), superati i quali le regioni e le province autonome devono adottare un piano che «preveda le misure necessarie ad agire sulle principali sorgenti di emissione». Tra queste ci sono anche le limitazioni alla circolazione dei veicoli a motore, per riportare la situazione a livelli accettabili.

Il responsabile dei recenti blocchi alla circolazione dei veicoli inquinanti è in particolare il Pm10. Con questa sigla, spiega sempre il decreto legislativo, si intende una sottocategoria del «materiale particolato», ossia l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in «aria ambiente» (ossia quella esterna), in particolare quelle particelle che hanno un diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 µm (millesimi di millimetro).

Come spiega il Ministero della Salute, le particelle Pm10 possono avere «sia un’origine naturale (l’erosione dei venti sulle rocce, le eruzioni vulcaniche, l’autocombustione di boschi e foreste) sia antropica (combustioni e altro)». Inoltre «sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e possono, quindi, essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione, hanno una natura chimica particolarmente complessa e variabile, sono in grado di penetrare nell’albero respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute».

Il limite per il Pm10 è fissato – dall’allegato XI al d.lgs. 155/2010 – a livello giornaliero in 50 millesimi di grammo al metro cubo, da non superare più di 35 volte per anno civile, e a livello annuale in 40 millesimo di grammo al metro cubo. Le regioni e le province autonome stabiliscono autonomamente dopo quanti giorni di sforamento del limite scattino le misure di contrasto.

Andiamo quindi a vedere i livelli di Pm10 in sette grandi città italiane nelle ultime settimane, riportati dalle varie Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) regionali.
I livelli di Pm10 nelle principali città italiane

Roma

Partiamo dalla capitale dove, come detto, è scattato il 14 gennaio il blocco della circolazione dei diesel. A Roma su 23 stazioni di rilevamento del Pm10, dieci hanno registrato valori (medi) superiori alla soglia nel periodo tra il 1° gennaio e il 12 gennaio 2020. Tuttavia solo in sei stazioni su 23 non si è verificato, in questo periodo, nemmeno un giorno di superamento della soglia.

Nella stazione di Tiburtina la soglia è stata addirittura superata dieci giorni su dodici presi in considerazione. Qui oltretutto si trova il secondo valore medio più alto del periodo, 72 milligrammi al metro cubo, dietro solo alla stazione di Colleferro Europa, che ha un valore medio di 77 milligrammi al metro cubo (e che ha superato la soglia nove giorni su 12, come anche nelle stazioni di Preneste, Magna Grecia, Cinecittà, Ciampino e Fermi).

Anche il 13 gennaio, poi, i valori massimi di Pm10 risultavano superati in dieci stazioni di rilevamento.

Milano

Nel capoluogo lombardo, dove dal 3 gennaio sono in vigore le misure che limitano la circolazione stradale (e il riscaldamento domestico), il limite per il Pm10 è stato superato nove giorni su dieci, tra il 4 e il 13 gennaio 2020. Solo il 5 gennaio il valore si è fermato a 44 milligrammi di Pm10 per metro cubo d’aria.

Il valore più alto è stato toccato il 10 gennaio, con 80 milligrammi di Pm10 per metro cubo. Il 13 gennaio – ultimo dato disponibile – il dato è di 75 milligrammi al metro cubo. Il valore più alto, a livello di stazione rilevante, si è registrato in quella di Milano Marche, con 89 milligrammi di Pm10 al metro cubo.