Quanto accaduto ieri nella storia del vaticano avrà un rilievo importante

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Il segretario di Stato Pietro Parolin ha definito “un’operazione piuttosto opaca” l’acquisto dell’immobile a Londra compiuto qualche anno fa per 200 milioni, gravato da un’inchiesta penale per corruzione e altri reati. A stretto giro di posta il cardinale Angelo Becciu, già sostituto in segreteria di Stato ha cercato di smentire Parolin: “Perché dovrebbero essere opache? Ci è stata avanzata la proposta di questo storico ed artistico palazzo e quando fu fatta e realizzata non c’era niente di opaco. L’investimento era regolare e registrato a norma di legge”. Parolin è il più stretto collaboratore di Bergoglio, fine diplomatico preferisce la mediazione e l’ascolto ai riflettori. Becciu è un ruvido sardo entrato in seminario a 12 anni, uomo di potere, tra le eminenze grigie della curia romana. Questo scontro tra Parolin e Becciu, divenuto pubblico dopo anni di azioni dietro le quinte, esprime in profondità la distanza tra il verbo del santo padre, una chiesa povera per i poveri, un vaticano che esprima la chiesa del mondo e non sia italianocentrica, e chi ancora guarda il proprio ombelico senza umiltà. Ma questo scontro esprime anche una guerra sempre più palese su due fronti. A breve per sostenere Francesco in vista degli inevitabili tagli che dovrà imporre per sanare il deficit ed evitare il collasso dei conti, in prospettiva per la scelta del futuro papa.

Ps: In vaticano circola anche la storia che il papa sull’operazione di Londra da tempo abbia tutto chiaro, avendo fatto svolgere degli accertamenti ancor prima dei controlli ufficiali e scoprendo rivoli di soldi finiti su insospettabili conti ma sarà la giustizia (forse) ad accertare bene dinamiche e responsabilità.