QUELLO CHE SERVE ALLA SCUOLA

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L’istruzione deve essere la priorità per un’Italia che rinasce. Ripartire dalla scuola è indispensabile per lo sviluppo di un Paese, per non lasciare indietro nessuno, per rafforzare talenti, creatività e ambizioni. Per avere cittadini più consapevoli e istituzioni più forti. L’istruzione è fondamentale per la democrazia.

Nel nostro piano per l’industria, è uno dei pilastri della proposta del Pd: portare l’investimento sull’istruzione dal 3,6% al 5% del PIL nei prossimi 4 anni.

Ora la prima sfida è rispondere con concretezza ai bisogni che abbiamo di fronte a noi e garantire ai nostri studenti di vivere e studiare in sicurezza dopo l’emergenza. Per questo è necessario:

– accompagnare scuole ed Enti Locali con poche, ma chiare regole per suddividere responsabilità e garantire la sicurezza
– un’alleanza forte fra Scuola e Territorio (Enti locali, Agenzie culturali, Terzo settore, etc.) capace di valorizzare le risorse umane, educative e culturali presenti nelle diverse realtà locali
– un ingente investimento sul personale scolastico: organico aggiuntivo di docenti e personale amministrativo
– la predisposizione di contesti di apprendimento secondo le diverse fasce di età con l’individuazione di spazi nuovi: teatri, musei, luoghi adeguati dove creare veri ed organici progetti di apprendimento. Dove è possibile si proceda con la costruzione rapida di tensostrutture che poi, ad emergenza finita, potranno essere utilizzate come palestre di cui molte scuole sono attualmente prive.
– garantire il mantenimento del numero di dirigenze scolastiche e dsga derogando alle regole sul dimensionamento, soprattutto per le aree interne ed i comuni montani.

Per creare condizioni sostenibili per il rientro, bisogna cioè unire la sicurezza con un progetto educativo e didattico di qualità, che tenga conto sia delle diverse realtà familiari, socio-culturali, fisiche e psicologiche di cui i ragazzi e le ragazze sono portatori, sia dei diversi contesti territoriali in cui la scuola opera.
Inoltre ribadiamo la nostra richiesta al Governo di individuare, insieme ai sindaci e ai prefetti, altri luoghi, diversi dalle scuole, dove poter svolgere le consultazioni elettorali, per limitare il più possibile altri eventuali disagi.

Ora risposte chiare, regole certe e condivise. L’Italia ha bisogno della scuola.