Questo fine settimana ci ha consegnato il brusco ritorno alle posizioni illiberali e antieruopeiste di Salvini

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La svolta moderata è durata 48 ore. Il leader del Carroccio torna alle origini e decide di non tradire la sua natura: la Lega è un partito di ultradestra, con buona pace dei vari Giorgetti e Zaia che tentano -invano- di riposizionarla in un alveo istituzionale. Chi nasce tondo non può morire quadrato.

Salvini ha deciso di togliere la maschera. Che lo abbia fatto per tenere buona la componente del suo elettorato più radicale o per contrastare l’ascesa della Meloni non è importante. Ciò che conta sono le parole nette e inequivocabili che ha pronunciato. Parole che ci dovrebbero far riflettere.

1. Con noi l’Italia uscirà dalla moneta unica.

Una decisione che porterebbe il Paese dentro una crisi che in molti non riescono neppure ad immaginare. Lo stesso Borghi, in un suo recente articolo, ha scritto che il Paese andrebbe dritto in default. Ma chi se ne importa. Per i sovranisti di casa nostra meglio la bancarotta e l’Italia sola nel mondo che la permanenza nella UE. L’affermazione dell’identità viene prima del tornaconto materiale.

2. L’aborto non può essere il rimedio a uno stile di vita incivile.

E qui emerge la sottocultura illiberale di questo finto moderato che, se andasse al governo, comprimerebbe spazi di libertà e diritti delle donne, a partire dalla legge 194 o riesumando, quella sì molto incivile, legge Pillon.

Se mettete insieme le due dichiarazioni, viene fuori un’idea di Paese molti vicina all’Ungheria, alla Russia o alla Polonia. Un Paese isolato e illiberale. Con la differenza che loro non hanno il nostro debito. Noi, fuori dall’euro, diventeremmo il Venezuela.

Per questo, credo sarebbe IMPERDONABILE qualsiasi azione che minasse alla stabilità di questo governo. E però questo esecutivo deve governare, fare delle scelte e le forze che lo compongono mettere da parte l’urgenza di piantare bandierine necessarie a costruire uno spazio identitario.

Stavolta chi scherza col fuoco si dovrà assumere tutte le sue responsabilità.

Alessia Rotta