racconti da lontano #29

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The Clock è un film che dura 24 ore che nel 2011 venne esposto alla Biennale Arte di Venezia e nel 2014 alla Tate Modern di Londra. È composto da dodicimila spezzoni di film e serie tv di ogni tipo in cui si vedono orologi e lancette che segnano sempre l’ora giusta, la stessa dello spettatore che lo guarda nella realtà, fuori dal film. Il regista – l’artista e compositore Christian Marclay – vuole infatti che sia mostrato in modo tale che l’ora trasmessa nel film coincida con quella del luogo in cui il film viene trasmesso.

Orologi presi da film muti, in bianco e nero, quelli di Matrix, Io e Annie, Zoolander e Pulp Fiction, ma anche momenti in cui qualcuno, nei film, dice un orario. Un super montaggio che genera rimandi tra film diversi: un inseguimento d’auto in bianco e nero diventa a colori nella scena successiva, una porta che si chiude negli anni Novanta si riapre negli anni Sessanta, Robert Redford fa un fuori campo che spacca l’orologio di un campo di baseball e un allarme suona in una stanza in un altro luogo, in un altro tempo.

The Clock genera una strana dipendenza e guardandolo capita paradossalmente di non accorgersi del tempo che passa. Una strana distopia, alquanto simile ai tempi che stiamo vivendo.

In questa ventinovesima edizione di TELESCOPE, la nostra newsletter settimanale dedicata ai progetti di cui siamo portavoce, nella sezione RACCONTI Jaqueline Ceresoli, storica e critica d’arte, ci offre una lettura della mostra di Daniel Buren, Illuminare lo spazio, organizzata dalla GAMeC di Bergamo a Palazzo della Ragione; Giuseppe Frangi – giornalista, collaboratore del Manifesto e direttore di Vita – fa un racconto poetico ed emozionato della performance The Sky in a Room di Ragnar Kjartansson per la Fondazione Nicola Trussardi, visibile fino alle 20.00 del 25 ottobre alla Chiesa di San Carlo al Lazzaretto di Milano; Rossella Moratto, contributor di Exibart e ATP DIARY, dedica le sue parole al Festival degli studi d’artista, Walk In Studio a Milano, appena concluso.

Nella parte dedicata ai VIDEO troviamo una bellissima passeggiata dentro la mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori da poco inaugurata ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli a Roma, e le clip di Daily Routine dei MASBEDO e Muse di Elena Mazzi, due degli otto video d’artista prodotti dalla Fondazione In Between Art Film per il suo primo progetto, MASCARILLA 19. Codes of Domestic Violence, attualmente in proiezione nella Video gallery del MAXXI a Roma.

La sezione EXTRA consiglia la proroga fino al 1 novembre della mostra Strati di tempo nella Chiesa di Sant’Agnese di Marco Maria Zanin alla Casa dei Tre Oci di Venezia, prodotta e promossa dalla Fondazione Alberto Peruzzo; la prima edizione di Lio Capital Art Prize con la direzione artistica di Gaspare Luigi Marcone, assegnato a Rä di Martino per l’opera L’Eccezione(2019); Protext! Quando il tessuto si fa manifesto, Litosfera e l’installazione Raid, le mostre appena inaugurate al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.