Rampelli: «L’italiano diventi la lingua ufficiale della Repubblica. Basta con gli anglicismi…»

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«La giornata internazionale della lingua madre, che si festeggia oggi, è più che mai necessaria nel mondo, in Europa e in Italia. Il pericolo di sparizioni delle lingue e il predominio dell’inglese assurto a lingua veicolare impongono una urgente tutela delle identità dei popoli di cui le lingue madri sono il cuore pulsante». È quanto scrive sulla bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
Rampelli e la lingua italiana

«Riscontro con piacere un leggero cambiamento di passo da parte della Camera dei deputati e dei suoi uffici che, dopo l’insistente battaglia in tutte le sedi per bandire l’inglese negli atti normativi e legislativi all’esame delle commissioni e dell’aula, hanno cominciato a utilizzare termini italiani anche per espressioni ormai tipicizzate in lingua inglese… Minore attenzione si registra invece da parte del governo e dei ministeri». E poi ancora: «Apprezzo infine il professor Cottarelli – aggiunge – che dal suo profilo twitter si lamenta del continuo utilizzo di termini inglesi nonostante la ricchezza della lingua italiana. Così pentendosi della famigerata “spending review” che, all’epoca, avrebbe potuto più italianamente chiamare “revisione della spesa”. Meglio tardi che mai. Resta agli atti la proposta di legge costituzionale da me presentata per introdurre l’italiano come lingua della Repubblica italiana. La tutela della lingua madre deve trovare la convergenza dei gruppi parlamentari».
Le proposte di legge

Secondo le ultime stime, entro 80 anni l’italiano sarà una lingua morta. Dal 2000 a oggi, infatti, l’anglicizzazione ha fatto aumentare del 773% le parole inglesi nell’italiano scritto. La causa però non è dovuta solo all’abuso di vocaboli stranieri. C’è anche una falla all’interno della Costituzione che non cita l’italiano come lingua ufficiale della Repubblica. Proprio per questo motivo Rampelli ha presentato due proposte di legge affinché l’italiano diventi idioma “ufficiale della Repubblica” e per chiedere l’istituzione di un ‘Consiglio superiore’ contro l’abuso di lingue straniere.