Ranucci: “Eni-Nigeria, procura chiede 8 anni per Scaroni e Descalzi”

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Volge al termine il processo milanese per la presunta maxi tangente che Eni e Shell avrebbero versato nel 2011 per aggiudicarsi il giacimento petrolifero nigeriano Opl245. Nella loro requisitoria i pm hanno chiesto otto anni per l’attuale amministratore delegato del Cane a sei zampe Claudio Descalzi e altrettanti per il suo predecessore Paolo Scaroni, dieci anni per l’ex ministro del petrolio nigeriano Dan Etete, 7 anni e 4 mesi per il manager Roberto Casula, 6 anni e 8 mesi per gli ex dirigenti Ciro Antonio Pagano e Vincenzo Armanna, pene pari o superiori a 6 anni anche per i presunti intermediari, tra i quali Luigi Bisignani. I magistrati hanno chiesto inoltre la confisca ai due gruppi di 1 miliardo e 92 milioni di dollari, somma equivalente al prezzo della presunta maxi corruzione, e che la stessa cifra sia anche confiscata in solido tutti i 13 imputati del processo milanese. Eni in una nota ha definito “del tutto prive di fondamento” le richieste dei pm. Alla vicenda #Report ha dedicato tre inchieste di Luca Chianca