Re David (Fiom): “Bisogna dire con quale reddito si sta a casa e con quale sicurezza si va al lavoro

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Le nuove, condivisibili e più stringenti disposizioni di contrasto al Coronavirus annunciate ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e già oggi pubblicate in Gazzetta Ufficiale, aprono non poche problematiche di carattere pratico. L’invito (o l’obbligo) a restare a casa pone problemi significativi di reddito a chi vive del proprio lavoro, dipendente o autonomo che sia.

Perché con le scadenze, con i mutui, gli affitti, i prestiti, le bollette, i lavoratori e le famiglie dovranno comunque fare i conti. Nodi che la segretaria dei metalmeccanici della Fiom, Francesca Re David, ha voluto sottolineare ieri con un post su Facebook: “Io sto a casa, e insieme tu vai al lavoro, così, secco, non ci sta. Bisogna dire con quale sostegno al reddito si sta a casa e con quale sicurezza si va al lavoro. E’ questa la domanda che ci piove addosso e che non si può’, non possiamo, lasciare senza risposta”.

Stare a casa, ok, ma con quale reddito? E’ questa la domanda che in queste ore molti lavoratori si stanno facendo. Così come è utile chiarire quali misure di sicurezza verranno predisposte per chi, anche in questi momenti, dovrà continuare a svolgere il proprio lavoro, per esempio nelle fabbriche, in assenza di un blocco della produzione.

Dello stesso tenore, il commento di Michele De Palma, della segreteria nazionale della Fiom: “È necessario – scrive De Palma – avviare confronto con imprese e governo per rallentare fino anche a fermare gli stabilimenti per garantire la salute e la sicurezza di chi lavora e di tutti i cittadini sanificando e riorganizzando. È necessario che il governo garantisca con gli ammortizzatori il salario. È indispensabile che le imprese rispettino le norme su salute e sicurezza alla luce delle disposizioni delle autorità sanitaria”.

Un’idea forte, a garanzia dei precari, arriva invece dal sindacalista Fausto Durante, che sostiene la proposta di un reddito di quarantena: “Bisognerà istituirlo il prima possibile, insieme a certezze sul reddito dei lavoratori dipendenti che restano a casa e a misure di sicurezza adeguate per chi deve continuare a recarsi fisicamente al lavoro”.

Fortebraccio News