Recovery Fund – #GiustoMezzo: vogliamo la rivoluzione della cura e del lavoro

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Senza investimenti nel welfare e lavoro per le donne non cambierà nulla

La petizione su www.ilgiustomezzo.it oltre le 50.000 adesioni

Roma – La nuova bozza del Next Generation EU accoglie alcune istanze presentate da diverse associazioni nelle scorse settimane – tra cui una maggiore attenzione alla parità di genere nelle premesse – e in generale assume una impostazione più orientata agli investimenti.

“In questo senso condividiamo l’opinione di chi lo considera migliorato. Tuttavia, non possiamo non rilevare che mancano del tutto le risorse per ridisegnare quelle infrastrutture sociali che sole possono liberare le donne dal lavoro di cura e senza le quali nulla cambierà per loro in questo Paese” Ad affermarlo è il Giusto Mezzo – movimento spontaneo che si ispira alla campagna europea #HalfOfIt e che ha già raccolto oltre 50.000 firme per destinare metà del #nextGenerationEU alle donne.

“Al welfare saranno destinati solo 3,5 miliardi di euro – continuano le attiviste – che non bastano nemmeno per costruire i nidi necessari a coprire il fabbisogno del 60% della popolazione. Alle politiche attive del lavoro 7,5 miliardi e 4,7 per il Sud e le donne. Tuttavia se non investiamo nei servizi di cura – nidi ma anche servizi per disabili e anziani – non saremo mai davvero in grado di sostenere l’occupazione e l’imprenditoria femminile, presupposti irrinunciabili per l’indipendenza economica delle donne, necessaria all’incremento di PIL del Paese ed essenziale per arginare la violenza domestica.”

“È necessaria, insomma, una vera e propria rivoluzione della cura e del lavoro – concludono – nonché analizzare, attraverso lo strumento del bilancio di genere, tutti gli investimenti per verificare se e come andranno a beneficio di entrambi i generi”.

Per info: info@ilgiustomezzo.it
IL MOVIMENTO “IL GIUSTO MEZZO”

Il Giusto Mezzo (www.ilgiustomezzo.it) prende il testimone dell’iniziativa Half Of it promossa dall’europarlamentare tedesca Alexandra Geese – che già prima dell’estate ha inaugurato la stagione delle richieste per il Recovery Fund – e lo rielabora per affrontare le reali urgenze del Paese. I firmatari e le firmatarie dell’appello chiedono un cambio di paradigma con una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ovvero interventi programmatici e strategici in 3 ambiti chiave per il futuro: servizi di cura della persona, occupazione femminile e disparità di genere.

Attraverso questo appello, che ha raggiunto oltre 50mila firme, ribadiscono che il loro interesse non è la questione femminile ma l’efficienza del sistema, degli investimenti che farà il nostro Paese, sia con le risorse straordinarie europee e del Recovery Fund, sia con quelle ordinarie, e il loro reale impatto sulle generazioni future.

Promotrici de Il Giusto Mezzo sono Alessia Centioni, Alexandra Geese, Chiara Gribaudo, Francesca Fiore, Costanza Hermanin, Sarah Malnerich, Valentina Parenti, Pina Picerno, Daniela Poggio, Lia Quartapelle, Azzurra Rinaldi, Mila Spicola, Cristina Tagliabue. Le prime associazioni promotrici de IL GIUSTO MEZZO sono DateciVoce, GammaDonna, Mammadimerda, Prime Donne, European Women Alliance e Noi Rete Donne.