“Recovery Fund, un atto di prepotenza decidere senza interpellare territori e minoranze”

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“L’arroganza della politica governativa romana e la mancanza di una visione complessiva si riverbera anche sul nostro territorio bolognese e, accade, che sulle risorse del Recovery Fund – se mai potranno anche in futuro definirsi tali – il Sindaco di Bologna nonché della Città metropolitana, si arroghi il diritto di decidere per tutto e per tutti.
E cosa leggiamo? Un roboante comunicato stampa con cui si dà atto che sono stati chiesti soldi per finanziare progetti già presenti nei copiosi programmi delle due amministrazioni in scadenza – quella comunale e metropolitana – e che in questo modo provano a riprendere vita e soprattutto finanza.
Primo su tutti pare essere il tram che con le sue tante linee devasterà Bologna aggravando, non risolvendo, il problema del traffico. E questo è solo un esempio, viene citata la riduzione del digital divide, benissimo, peccato però che in alcuni punti della città metropolitana non sia nemmeno possibile telefonare: quella telefonata che ti può anche salvare la vita, non a tutti è concessa.
Così si legge della mobilità, tanta bicicletta zero infrastrutture: e la bretella Pianoro-Loiano, vitale per quei territori e già promessa, non viene citata, così come tanti interventi quanto mai necessari e afferenti importanti arterie provinciali: c’è però la messa in sicurezza della Porrettana, già ipoteticamente finanziata in almeno tre campagne elettorali oltre che già inserita nel Pums ed in teoria pronta per essere realizzata. Invece si chiedono soldi all’Europa, anche per questa!
E poi il Polo fieristico bolognese, i Prati di Caprara, tutti temi triti nelle pagine di vecchi programmi elettorali. Ed ancora li…
Ma chi ha deciso tutto ciò? I Cittadini sono stati sentiti? E i Sindaci, che vengono pure citati, qualcuno li ha interpellati? A noi non risulta, ma forse “i nostri” sono di serie B così come i territori che rappresentano. E sempre nel comunicato si legge “Appena possibile ne parlerò anche con le imprese e le parti sociali”.
È davvero singolare questa sinistra, diventata la classe politica che emargina tutti: dai cittadini appunto, a coloro che il lavoro lo producono fino ad arrivare proprio a chi storicamente ne era l’interlocutore principe.
Ed ancora: “le proposte, se accolte e finanziate, saranno poi discusse per l’approvazione definitiva in Consiglio Comunale e Consiglio metropolitano”.
Beh noi non ci stiamo, i processi partecipativi di cui vi piace tanto infarcire i Piani strutturali e il compito federativo della Città metropolitana, non li rinveniamo proprio in questo vostro modus operandi, che pretende di decidere tutto, malamente e che poi venga accettato così come preconfezionato. Per fortuna per noi prevale l’inverso: ascoltare i cittadini, conoscere i territori, confrontarsi e poi scegliere. Ratificare quello che viene deciso nelle stanze dei bottoni è un ruolo che non ci appartiene e che vi lasciamo volentieri ma ancora per poco: i Cittadini hanno capito chi sa parlare e chi fare.
Sarà quindi anche questo un tema che sottoporremo all’attenzione nei prossimi banchetti informativi, in Città ed in provincia, perché poi a pagarne gli effetti è sempre la gente, mai chi arbitrariamente decide.
Non va più bene così”.

Lo dichiarano:
Marta Evangelisti Consigliera Città metropolitana di Bologna
On Galeazzo Bignami Deputato FDI Camera
Marco Lisei Capogruppo FDI Regione Emilia Romagna
Francesco Sassone Capogruppo FDI Comune di Bologna