#REDDITODICITTADINANZA: UNA MISURA PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA

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Reddito di cittadinanza:

Il Reddito di cittadinanza per alcuni sarebbe un flop, eppure i numeri parlano chiaro: fino al 30 aprile sono arrivate 1.016.977 domande e ciò significa circa 3 milioni di persone a cui lo Stato offre finalmente un aiuto. I dati dell’#Inps ci dicono che circa il 75% delle domande sono state accettate e le famiglie hanno cominciato a percepire il beneficio dallo scorso 20 aprile: in soli due mesi è stato raggiunto circa il 60% dei potenziali beneficiari. E non si tratta di una misura che aiuta solo il Sud, perché le domande pervenute arrivano da tutto il territorio nazionale: circa il 54% dal Sud e il 46% dal Centro-Nord. Inoltre, non dimentichiamo che si tratta di un provvedimento che va ad integrare il reddito già percepito che, nel caso del single, può arrivare fino 500 euro ai quali si aggiungono altri 280 euro se il beneficiario vive in affitto: somma che aumenta in base al numero di componenti della famiglia e che può arrivare fino a 1.380 euro al mese. Questi soldi erogati stanno già consentendo a tantissime famiglie di guardare avanti, di rendere più felici i propri figli, di comprare qualche alimento in più e persino di affrontare qualche cura medica urgente.
Altro dato importante, nella media delle stime iniziali, è quello della #Pensionedicittadinanza: tra le domande presentate, oltre 125mila riguardano questa misura e questo vuol dire un aiuto concreto per oltre 250mila pensionati che riusciranno ad accendere il riscaldamento o a mangiare un piatto caldo nella propria casa, senza dover andare alla #Caritas.
Veniamo fuori da anni difficili di crisi, durante i quali la mancanza di uno strumento universale di sostegno al reddito ha alimentato sacche enormi di povertà e la disuguaglianza ha raggiunto livelli altissimi: in rapporto al #Pil gli stipendi dei lavoratori sono sempre più bassi e i redditi individuali sono sempre più diseguali, fenomeno a cui hanno contribuito anche la riduzione del cosiddetto salario indiretto, la riduzione della spesa sociale e le politiche di austerità degli anni passati. La disuguaglianza e la povertà diffusa non solo sono un problema morale e sociale, ma rappresentano anche fattori che incidono in modo negativo sulla crescita economica di un Paese: grazie al Reddito di cittadinanza le potenzialità sulla domanda e sulla crescita sono maggiori e nel secondo semestre del 2019 questi effetti saranno visibili.
Certamente il Reddito di cittadinanza non è la panacea di tutti i mali, ma è sicuramente un punto di partenza per cominciare a tutelare le persone che erano rimaste ai margini: grazie a questo strumento l’Italia rialza la testa.