Regioni, Paolo Ruzzola (FI): vittoria centrodestra in Piemonte non è avvenuta per caso

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Ecco il discorso completo pronunciato dal capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola in occasione della presentazione delle linee programmatiche del neo governatore Alberto Cirio.

Gentili colleghe e colleghi,

il centrodestra ha vinto, non per una eccezionale ondata nazionale ma perché la precedente Giunta, che si era presentata nel 2014 come quella che avrebbe ridato dignità all’Ente, ha semplicemente fallito il suo impegno. Sappiamo quale Piemonte ereditiamo e da dove parte questa legislatura. La nostra Regione infatti è arretrata in tutti i principali indicatori economici rispetto alle altre regioni del Nord Italia. Siamo ultimi in termini di PIL reale, di PIL pro capite e per reddito delle famiglie. La spesa sulla innovazione e sulla ricerca ha fatto un passo indietro. In qualche cosa siamo sì primi: per la disoccupazione generale e giovanile e per le imprese che tirano giù la serranda.

Ma il centrosinistra non ha tradito gli elettori solo dal punto di vista economico. I servizi alla salute non sono migliorati, anzi. C’era una intera regione che da un paio di anni denunciava quotidianamente le carenze del nostro sistema sanitario dopo la “Cura Saitta” per via di tempi di attesa eccessivi, standard qualitativi sotto la media in determinate province, servizi di pronto soccorso al collasso in diversi periodi dell’anno, assenza di una programmazione sanitaria degna di questo nome, capace cioè di riformare e rafforzare il 118 e la medicina territoriale. E questa denuncia non arrivava solo dai cittadini ma anche dagli operatori sanitari senza che venissero minimamente presi in considerazione né gli uni né gli altri. Anzi i miei colleghi che provavano a riportare questo grido d’allarme all’attenzione del Consiglio venivano prontamente tacitati.

E un discorso analogo potrebbe essere fatto anche sulla scuola, sui servizi di assistenza alle fasce deboli della popolazione, sull’ambiente, sullo sport, sulla riorganizzazione delle partecipate e del personale della Regione. Tutti temi sui quali abbiamo assistito ad uno sconsolante blackout: poca concertazione e scarse soluzioni.

Anche argomenti strategici come la TAV, le Olimpiadi, l’autonomia differenziata, che tanto hanno occupato il presidente Chiamparino nei rapporti con i giornalisti negli ultimi mesi, sono finiti così: in uno sterile rapporto a fini propagandistici. Tante veline, tanti post social, tante email ma poche azioni amministrative degne di questo nome. E gli elettori se ne sono accorti, nonostante ci fosse una parte di élite, del “sistema Torino”, che tifasse per la continuità. Questo è il Piemonte che viene lasciato in eredità e dal quale dobbiamo ripartire.

Vorrei soffermarmi un secondo sul tema dell’autonomia che ha tenuto banco anche nella prima seduta di questa XI legislatura. Si tratta di un argomento che a me e al Gruppo di Forza Italia sta particolarmente a cuore. Se non fosse stato per un ordine del giorno presentato proprio da noi negli scorsi mesi il Piemonte sarebbe ancora all’anno zero. Non è un caso che il nostro presidente della Regione Alberto Cirio abbia voluto mantenere la delega ad interim. Da troppo tempo parliamo di autonomia, devolution, federalismo senza però restituire agli elettori una riforma degna di questo nome. Forza Italia crede fermamente che proprio dall’autonomia differenziata si possa ripartire per ridare dignità alla politica e ridare credibilità alla politica. In questa legislatura sono ben 41 i neo consiglieri regionali che hanno già rivestito l’incarico di amministratori locali, sono convinto quindi che capiranno la battaglia che faremo per ottenere la giusta autonomia che spetta al Piemonte dal governo centrale. E confido che sosterranno con noi questa riforma in modo trasversale a beneficio di tutti i piemontesi: per assicurare una Regione più efficiente e più moderna.

Deve essere chiaro, che ho ricordato il Piemonte che ereditiamo per non farlo più in seguito. Anzi il mio auspicio governatore Cirio è che si volti pagina, una volta per tutte, assicurando – come recitava il nostro slogan in campagna elettorale – una nuova velocità per il Piemonte. Lei ha presentato molto bene il nostro programma e sarebbe superfluo ripeterlo visto che abbiamo contribuito tutti insieme a scriverlo e che i giornalisti hanno avuto modo già durante la campagna elettorale di sezionarlo e sviscerarlo.

Presidente Cirio detto questo non dovremo mai voltarci indietro, cercando giustificazioni su quello che non hanno fatto i nostri predecessori. Solo adottando questo approccio ridaremo credibilità alla politica e alle istituzioni. Dobbiamo guardare invece in avanti mettendo in pratica, punto su punto, il contratto che il 50% dei piemontesi ha voluto sottoscrivere con noi. Verremo giudicati se saremo in grado di assicurare una sanità migliore e rispettosa delle nostre eccellenze, se riusciremo a tornare ad essere locomotiva del Nord Italia attraendo investimenti industriali per creare occupazione, delegiferando e sburocratizzando la regione. Saremo sicuri di tornare alla guida del Piemonte se ci attiveremo sin da ora per studiare una nuova programmazione dei fondi comunitari che ne ottimizzi l’utilizzo evitando di restituire risorse all’Unione Europea. Assicureremo un futuro ai nostri figli e nipoti se sapremo ridare fiducia alle famiglie piemontesi e se ci spenderemo per ritornare laboratorio di innovazione e capitale umano del Paese. Daremo gambe ad un Piemonte moderno se sapremo valorizzare i nostri Comuni, le nostre Province e la Città Metropolitana. In particolare dobbiamo partire proprio dai piccoli Comuni che costituiscono l’ossatura principale della nostra regione, che spesso suppliscono al progressivo arretramento dello Stato nell’erogazione dei servizi. E’ con loro che dovremo concertare e costruire una programmazione per valorizzare il meglio che sanno esprimere i nostri territori. Daremo nuova speranza al Piemonte se ritaglieremo adeguate risorse per politiche della prevenzione che ci restituiscano scuole e posti di lavoro più sicuri. Torneremo ad essere credibili infine se eviteremo, in zona cesarini, di mettere toppe a quanto non fatto quando era il tempo di decidere: evitando magari l’abolizione dei ticket in zona campagna elettorale, lasciando a chi arriva i conti da pagare. E che conti!

Sono certo che insieme possiamo farcela. Abbiamo il dovere di farlo dopo lo storico risultato raggiunto. E lo dobbiamo fare insieme con gli Uffici che compongono questo Ente. Deve essere chiaro che remiamo tutti nella stessa direzione: quando fuori di qui si dice che la politica non funziona siamo tutti messi in discussione. Per dare un’altra velocità al Piemonte abbiamo bisogno di ogni singolo nostro funzionario. Anche loro devono essere convinti di poter far tornare la nostra regione dove merita con la loro professionalità e il loro singolo contributo. Un in bocca al lupo alla nuova Giunta e in particolare agli assessori di Forza Italia Marco Gabusi e Andrea Tronzano che hanno deleghe strategiche e delicate e che so già essere in pista sul territorio per ascoltare le istanze dei cittadini. Ma soprattutto, mai come in questo momento, dico forza Alberto e Forza Piemonte!