Rendiamo facile l’accesso ai vaccini in tutta Italia e avremo vinto

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Si dovrebbe evitare di centralizzare l’organizzazione delle vaccinazioni con una struttura unica che compra le siringhe e assume i medici, gli infermieri e gli assistenti sanitari.
La struttura unica dovrebbe servire per gestire le forniture, i flussi dei vaccini e dare le linee di indirizzo nazionali del Ministero della Salute per come svolgere la campagna vaccinale.
Per la parte pratica si dovrebbe lavorare su ciò che esiste già, coinvolgendo nelle vaccinazioni, con accordi regionali, oltre agli ospedali e le RSA (già coinvolti), le farmacie, i medici di medicina generale, i laboratori privati, usando anche le caserme e i medici militari e affidando alle Regioni la gestione dell’eventuale personale in più che dovrebbe arrivare.
Potrebbero essere coinvolti anche i medici del lavoro, i medici di bordo, oltre ai dentisti e pediatri. In un momento come questo sono convinto che tutti farebbero, se adeguatamente coinvolti, la loro parte.
Con l’approvazione del vaccino AstraZeneca, prevista per il 29 gennaio, l’Italia avrà a disposizione tre vaccini per categorie diverse di soggetti. Il cosiddetto vaccino Oxford verrà destinato ai soggetti di età inferiore ai 55 anni, mentre le altre categorie riceveranno Pfizer Biontech e Moderna (quest’ultimo previsto per gli over 80).
Io credo che occorra affidarci di più a a chi è sul territorio.
Per quel che riguarda il piano vaccinale italiano occorre pensare anche a un piano B.
Il piano A sarebbe quello di vaccinare almeno il 65-70% della popolazione con più di 16 anni entro l’autunno, che vorrebbe dire avere a disposizione circa 70-80 milioni di dosi di vaccino (o anche di più) con almeno 250,000 dosi al giorno. Spero che si possa riuscire, ma ho qualche dubbio sulle forniture e sulla nostra potenza di fuoco.
Il piano B sarebbe invece di mettere in sicurezza entro l’estate, tutte le persone con più di 70 anni e chi soffre di problemi di salute che li rendano particolarmente fragili di fronte a SarsCoV-2 (obesi, immunodepresssi, nefropatici, trapiantati, cardiopatici, malati respiratori, disabili, ecc.). Francamente credo sia più fattibile il B….
La gente vuole vaccinarsi.
Sa che è l’unica via di uscita per tornare ad una vita normale.