Renzi e Salvini unici #leader

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Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Beppe Grillo, le Regionali e l’eterno tema delle tasse. Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di «Italia Viva», il partito fondato da Renzi, dice la sua. Con qualche sorpresa.

Da 1 a 10 quanto vi soddisfa la manovra?
«Non sta a me dare voti, ma agli italiani. Credo però che questa manovra abbia un grande pregio: aver evitato che aumentasse l’Iva e che da gennaio ogni famiglia pagasse in media 700 euro in più all’anno di tasse. Abbiamo cioè evitato che il conto lasciato da Salvini lo saldassero gli italiani. Grazie all’impegno di Italia Viva abbiamo scongiurato che tornassero a crescere le tasse su tutta una serie di altre cose, dalla benzina al gasolio in agricoltura, ai cellulari. Certo ci sono ancora alcune cose che non ci piacciono come la sugar tax, che secondo noi va cancellata, ma avremo modo di lavorarci in Parlamento come accade sempre».

II carcere per gli evasori, la lotta al contante: siamo alla politica che non si fida degli italiani?
«Sul contante si gioca una battaglia molto ideologica: in Germania non ci sono limiti eppure il tasso di evasione fiscale è bassissimo. Pur avendo portato il tetto del contante a 3.000 euro è aumentato il recupero dall’evasione negli ultimi anni perché sono migliorati i modelli di incrocio dei dati. Dopodiché se vogliamo rivedere le soglie non è un dramma, ma allora bisogna incentivare i pagamenti con la moneta elettronica e magari ridiscutere le commissioni bancarie per i commercianti. Resto convinta che per ridurre l’evasione fiscale devi creare strumenti per cui convenga a tutti pagare in modo regolare perché ti puoi detrarre le spese e risparmiare sulle tasse. Per questo funziona di più un bonus per le ristrutturazioni in casa che prevedere delle pene più alte».

Lei ha detto che Italia Viva non sarà un partito delle tasse. Cosa proporrete per convincere gli italiani a votare voi e non i partiti di centrodestra contro le tasse troppo alte?
«Basta guardare a quello che abbiamo fatto quando siamo stati al Governo e cosa hanno fatto loro. Con i nostri governi le tasse si sono abbassate: dalla cancellazione della tassa sulla prima casa, all’eliminazione del costo del lavoro dall’Irap, dagli 80 euro sino all’azzeramento delle tasse in agricoltura per gli under 40, tanto per fare degli esempi. Con Salvini al governo le tasse sono tornate a salire. Noi abbiamo la credibilità di chi le tasse le ha abbassate davvero e senza ridurre i servizi, ma tagliando gli sprechi nella spesa pubblica».

Conte premier le piace? Durerà fino alla fine della legislatura?
«Sicuramente il presidente Conte è espressione del M5S e non nostra e, non a caso, forse si candiderà a diventare leader del Movimento. Penso che il lavoro del Governo possa andare avanti sino al 2023 se saprà dare le giuste risposte ai problemi degli italiani. Dobbiamo tornare a legislature che durano 5 anni come prevede la Costituzione».

Se andassero male le Regionali per 5S e Pd potrebbero avere conseguenze sul Governo?
«Assolutamente no».

Italia Viva si presenterà al voto regionale in Emilia Romagna?
«Ovviamente ci impegneremo in Emilia Romagna a sostegno di Bonaccini di cui apprezziamo il lavoro di questi ultimi 5 anni, ma per farlo non è strettamente necessario presentare una nostra lista».

I rapporti coi 5S come vanno? Meglio Di Maio o Grillo?
«Stiamo imparando a lavorare insieme. Del resto, è quello che i cittadini si aspettano da noi. Lo facciamo con lealtà, chiedendo ascolto per delle proposte che non sono suggerite per ostacolare l’attività di governo, ma per dare risposte più efficaci. Ovviamente, è più frequente confrontarci con il ministro Di Maio perché Grillo si occupa meno dell’attività della maggioranza in Parlamento».

Renzi è stato l’artefice del Governo giallorosso mandando ko Salvini: i due però sembrano destinati a incrociarsi, saranno loro i leader del nuovo bipolarismo italiano?
«Sinceramente non vedo altri leader in Italia. Sono chiaramente in disaccordo con Salvini praticamente su tutto, ma non si può negare che al momento sia lui il leader del centrodestra. Piaccia o non piaccia».

E Conte: non temete – come Italia Viva – che in futuro vi faccia concorrenza sui moderati e riformisti?
«No. Non so se Conte deciderà o meno di proseguire la sua esperienza politica, ma la sua casa è il Movimento 5 Stelle. E il M5S e Italia Viva, pur governando insieme, sono obiettivamente molto diversi».

L’Ue su immigrazione e redistribuzione dei migranti nicchia: non è un favore a Salvini?
«Di sicuro Salvini non ha contribuito a risolvere il problema quando è stato Ministro dell’Interno perché non ha praticamente mai partecipato agli incontri europei in cui si decideva sull’immigrazione. Molto più facile attaccare l’Europa sui social che lavorare sul serio per cambiare le cose. Noi continueremo a chiedere all’Ue una risposta comune al fenomeno dell’immigrazione, superando gli egoismi di governi amici di Salvini come quello di Orban».

Bruxelles non si fida molto dell’Italia (è arrivata l’ennesima lettera), ma noi possiamo fidarci di Bruxelles?
«L’anno scorso, con Salvini, la legge di bilancio italiana l’hanno dovuta scrivere a Bruxelles, altro che prima gli italiani. Quest’anno non succederà».

A cosa non rinuncerebbe mai?
«A lottare per le idee in cui credo anche se questo vuol dire esporsi a critiche o attacchi, a volte, davvero violenti sui social».

Una scelta di cui si è pentita?
«Nessuna. Non perché abbia fatto tutto bene. Non sono perfetta e anche io commetto errori, come tutti. Ma ogni scelta è stata presa in buona fede, per cui non ho rimorsi».