RENZI E TRE! ORA PURE LE INTERCETTAZIONI

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Ormai è chiaro come il sole che l’ex rottamatore, oggi assurto al nuovo ruolo di guastatore, è entrato nel Conte II al solo scopo di smontare, minare, fare tabula rasa delle riforme della Giustizia uscite dalla penna del Guardasigilli nonché senatore portavoce del MoVimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede.
Se le vuole togliere da mezzo, almeno così come sono state concepite, e chissenefrega se sono già in buona parte legge dello Stato. Lasciarle in vigore come sono, ovvero far passare quelle già in cantiere da tempo, vorrebbe dire assicurare garanzie in più per gli onesti cittadini che si sentirebbe finalmente calati in uno stato di diritto, a scapito delle storiche tutele dietro cui, da decenni, si scudava l’ancien regime: prescrizione sempre più corta, processi sempre più lunghi, scarso utilizzo di misure informatiche, annacquamento delle intercettazioni, etc, etc,…
Inaccettabile per l’allegra compagnia del microcontenitore di Italia Viva. Alla faccia del riformismo ostentato!

In queste ore, Renzi Matteo, non contento di aver rimesso in discussione la riforma della prescrizione e di sabotare in tutti i modi la riforma del codice penale che stasera verrà presentata dal Ministro della Giustizia Bonafede in Consiglio dei Ministri, in assenza delle sue 2 portavoce, il guastatore Matteo Renzi ora tenta di riesumare anche il tema #intercettazioni, rimettendo in discussione il DL Bonafede, che apporta modifiche alla Legge Orlando e che entrerà in vigore dal prossimo marzo.

Credo che a questo punto giocoforza l’attuale Esecutivo debba dire basta ai ricatti del Senatore semplice di Scandicci e andare a vedere se il suo è un bluff oppure no. Per farlo l’unico modo sarà quello di porre la fiducia in Parlamento.

Il giullare di corte fiorentino dovrà calare la maschera.
Basta palle al piede, l’Italia, noi, siamo stanchi dei suoi ricatti.