Renzi, il piano per affondare il Pd: dopo la Leopolda, scissione ed elezioni con il suo nuovo partito

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Erano lontani i tempi in cui dichiarava al popolo italiano che in caso di sconfitta del referendum sarebbe tornato a casa. Ad oggi Matteo Renzi è tra i protagonisti di questa crisi di governo. Proprio a lui il Pd deve una possibile alleanza con gli ex nemici Cinque Stelle. Per molti Renzi non ha commesso alcun errore: adesso, infatti, è nella posizione di chi può rivendicare la nascita del governo per poi affondarlo con un motivo qualunque. I più informati – svela La Stampa – giurano che l’ex premier abbia già pronta la sua road map: riunione alla Leopolda dal 18 al 20 ottobre, trasformazione dei suoi “comitati civici” in partito, scissione, crisi di governo ed elezioni in primavera col suo nuovo partito. Il piddino ha seguito la trattativa tra M5s e dem (intenti a dar vita a un esecutivo giallorosso) attraverso le sue “quinte colonne” (Marcucci e Ascani prima di tutto), ma senza mai uscire di scena.

Un protagonismo, quello di Renzi, che ha innervosito Nicola Zingaretti. L’attuale segretario del Pd ha dovuto più volte ribadire il suo ruolo. Se no ben pochi avrebbero detto che a guidare il Pd non ci fosse Renzi. Nel giorno delle dimissioni di Conte, l’ex presidente del Consiglio si è addirittura preso la scena al Senato, parlando dopo il premier e Salvini, e mostrando – plasticamente – chi era che dava le carte.            fonte  http://www.italiapopulista.it/