Renzi: “Italia Viva determinante. Abbiamo fermato la Lega”

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Senatore Matteo Renzi, ma Italia Viva ha vinto o ha perso?
«Non abbiamo vinto, abbiamo stravinto, grazie al successo di Eugenio Giani».

Ma il candidato del centrosinistra Eugenio Giani l’ha scelto lei?
«L’hanno scelto i toscani con una percentuale superiore alle attese. Non rivendico primogeniture, né metto il cappello. Il Giani poi a Firenze lo si conosce tutti, è il Giani».

Lo ha detto anche lui, non vuole padrini.
«Ha fatto bene. E aggiungo: per come conosciamo Eugenio è uno che non ha né padrini, né padroni. Ha vinto una battaglia difficile, è stato un generoso uomo di squadra quando gli ho chiesto di fare un passo indietro per far fare a Nardella il sindaco nel 2014. Oggi è il presidente della Regione, di tutti i toscani. Lasciamolo lavorare».

Ma la lista Giani ha danneggiato Italia Viva?
«Italia Viva ha ottenuto un risultato nazionale pazzesco, la media è di oltre il 5% alle Regionali. Abbiamo addirittura il 24 per cento da soli alle suppletive in Sardegna, e abbiamo sindaci eletti fin dal primo turno. Quindi un debutto col botto. È vero che in Toscana avremmo fatto di più senza la lista del presidente, più del 10 a Firenze e il 7,5 in Toscana, però capisco che pur di vincere era utile mettere in campo quella lista. Un risultato in Toscana inferiore alle mie aspettative, ma superiore ai sondaggi nazionali dove avevamo in media il 2 per cento. Abbiamo fatto più del 5!».

La Toscana ha davvero rischiato di finire leghista?
«Assolutamente sì. Se non ci fossimo dati la sveglia tutti insieme nell’ultima settimana la campagna elettorale… Sembrava una partita già chiusa, in molti l’hanno sottovalutata e in troppi pensavano solo alla gara delle preferenze. Sono fiero del nostro lavoro, ci siamo messi casa per casa, porta a porta ad andare a cercare i voti in piazza, tra la gente. Ho fatto una trentina di comizi in piazza come non mi succedeva dai tempi della Provincia».

Italia Viva avrà un assessore in giunta?
«Non lo so. Sono valutazioni che faranno Giani e i dirigenti regionali di IV. È l’ultima delle mie preoccupazioni. L’importante era vincere».

Cosa può dire ora Renzi a livello nazionale?
«Abbiamo un numero di parlamentari che ci rende decisivi al Senato, e un dato alle Regionali che è di poco distante da quello dei 5 Stelle che pure sono molti di più in Parlamento. Vogliamo utilizzare questo ruolo per stimolare il governo ad affrontare la grave crisi occupazionale, senza fare polemiche».

La vittoria del sì al referendum ora cosa impone?
«Di fare una riforma vera. Tagliare i parlamentari è una cosa banale, demagogica, quasi da ragazzi. La vera sfida è trasformare il sistema istituzionale».

Ma è davvero sempre e solo colpa di Renzi?
«Siamo specialisti nell’essere l’alibi altrui. Oggi salgono tutti sul carro del vincitore Giani. La cosa non mi fa né sorridere, né arrabbiare. Come il sommo poeta guardo e passo…».