Renzi: ripartire subito e basta limitare le libertà costituzionali

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Una Fase 2 a più velocità? “Assolutamente sì”, dice Matteo Renzi che, a Zapping su RadioRai, sottolinea come “abbiamo dei territori che non vedono contagiati da giorni. Abbiamo una situazione che, in generale, sta migliorando”.”Non sottovaluto quello che è accaduto, mi colpisce. Dicono che sottovaluto ma per carità, morire da soli, senza avere un familiare accanto… È una cosa che spacca il cuore. Ma penso – ribadisce – che ciò che sta accadendo, e questo è il compito della politica, avrà conseguenze nei prossimi sei mesi”. “Dobbiamo anche ripartire e pensare a convivere in sicurezza con questo virus e a non perdere troppi posti di lavoro”. Matteo Renzi invita a considerare che “fortunatamente dopo tanti giorni vediamo segnali importanti di miglioramento del bollettino sanitario, ma ho l’impressione che a settembre-ottobre se non interveniamo subito, a quello delle 18 della Protezione civile si sostituirà un bollettino in cui invece delle terapie intensive collasseranno i posti di lavoro”. “Bisogna muoversi, questa Festa del Lavoro ci dice quanto sia importante vivere di lavoro e non di sussidi e assistenzialismo o rendita”, ribadisce il leader Iv dai microfoni di Zapping su Radio Uno Rai. “Tutti siamo d’accordo con il Presidente Mattarella – rimarca Renzi – che chiede regole chiare dal governo. Negli ultimi giorni abbiamo assistito scene stravaganti, con Dpcm che mettono il naso se la sua relazione con un’amica o amico è stabile o saltuaria, o all’incredibile discussione nel governo sul chiarire nell’autocertificazione se un amico è vero o no”. Sempre sul tema dei Dpcm, Renzi si conferma sì a favore di una formula di governo eletto direttamente, ma rileva che: “finché c’è questa Costituzione non è lecito per il capo del governo decidere se un fidanzamento è saltuario o stabile”. Il leader Iv si richiama anche “alle riflessioni importanti della presidente della Corte Costituzionale, e di larga parte del mondo politico, sul non legiferare con i Dpcm”. “Capisco che possa sembrare una questione di lana caprina, ma come si permette lo Stato di intervenire sui fatti privati delle persone? Posso capire che dica di non uscire di casa, ma devi giustificarlo e visto che le terapie intensive non sono più come un mese fa, quindi – rimarca – la giustificazione alla limitazione delle libertà costituzionali ora non c’è più”. “Bisogna lavorare sulla responsabilità: se lo Stato mi dice di mettere le mascherine e di osservare la distanza di un metro va bene, ma che mi permetta di fare visita a un ‘congiunto’ che magari non vedo da anni e non al vicino che ha bisogno, è folle”.