Renzi si sta evidentemente giocando le ultime carte

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Poiché il rischio che la sua creatura politica si estingua poco dopo esser nata è sempre più consistente. Peccato che questo tatticismo esasperato diventi pericoloso in una fase così delicata, in cui ogni messaggio va calibrato con cura chirurgica.

Matteo Renzi dimentica o finge di dimenticare un principio logico basilare. E’ impensabile riaprire tutte le attività come propone lui, a prescindere dall’andamento dei contagi e dei decessi. Addirittura cita le scuole, noncurante che così metterebbe a rischio oltre a bambini e ragazzi, anche quel circuito di persone che li accompagna e li va a prendere, spesso anziani.

La questione è semplice. Senza la tutela della salute pubblica, il dibattito su tutto il resto rischia di rivelarsi sterile, come il balletto sulle date.
Renzi cerca di incarnare strumentalmente il disagio di alcuni settori produttivi, cavalcandone le criticità. Ma speculare sulle difficoltà dovute a una pandemia è un affronto a tutti gli sforzi, i sacrifici e le rinunce compiuti sin qui dalla popolazione.

Anteporre la produzione non essenziale al diritto alla salute è fortemente indicativo del nuovo posizionamento che vuole assumere.

Tutta la comunità scientifica, senza distinzioni, ha bocciato sonoramente la proposta di Matteo Renzi, che sta tentando di aggrapparsi a una sorta di immunità di gregge in salsa italica, per rosicchiare disperatamente consenso.

Così però semina confusione tra i cittadini, rendendoli ancora più vulnerabili in una vicenda senza precedenti. Oggi, invece, abbiamo bisogno più della responsabilità da uomo di stato che della spregiudicatezza di un politico.

Antonio De Santis