Riaprire i ristoranti anche di sera

0
59
ristoranti

Quando gli indici di contagio sembrano di nuovo crescere, non mi pare una idea particolarmente brillante. Può conquistare qualche titolo di giornale e ricevere l’apprezzamento interessato di qualche leader della destra, ma non va lontano.
Rischiamo di fare il bis delle discoteche ad agosto.
Allora, lo ricordano tutti, ce ne pentimmo amaramente.
La spinta venne dal territori, dai sindaci, dai governatori: non ebbe miracolosi sul turismo, mentre ne ebbe oggettivamente di molto negativi sul piano dell’incremento dei casi di COVID-19.
Il dolore dei commercianti va ristorato, con rapidità e certezza, ma la verità va sempre detta.
Va detta agli operatori.
Va detta ai lavoratori.
Va detta ai cittadini.
Abbiamo una campagna vaccinale ancora in campo, con risultati persino superiori alla media europea, ma con una scarsità di dosi legata all’inaffidabilita’ dei calcoli delle case farmaceutiche.
I ricoveri sono sempre intorno ai duemila e le varianti crescono a dismisura e non è detto che non siano resistenti al vaccino.
Il quadro dunque è ancora difficile.
Alla politica spetta il dovere di dire le cose come stanno.
Soprattutto a chi governa regioni importanti ed è del campo del centrosinistra.
Salvini – come sappiamo – vorrebbe riaprire tutto e subito oggi come a marzo scorso, perché ha scimmiottato per mesi teorie no mask e sostenuto tesi negazioniste.
Come Trump e Bolsonaro.
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Noi dovremmo essere invece più seri, più rigorosi e, soprattutto, più sobri.
Senza la salute, l’economia non riparte. Punto.