Riaprono gli orti botanici

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Two wooden gears with green tree in countryside, concept of green economy.

Seppure con accessi contingentati, anche gli orti botanici si apprestano a riaprire i battenti. In primis quello di Parma che torna a essere visitabile ma con prenotazione obbligatoria online. Tante le novità germogliate proprio in questi mesi di lockdown: nuovi percorsi di visita, nuova segnaletica e nuove collezioni tra cui una nuova collezione di ciclamini. Interessanti sono anche le attività avviate grazie a finanziamenti di aziende private. L’Orto Botanico di Parma si appresta a diventare una piattaforma di dialogo con la cittadinanza su tutti i temi connessi alla sostenibilità. Importante è anche il nuovo focus legato al verde in ambito urbano. Quest’ultimo percorso, sviluppato in collaborazione con Chiesi Farmaceutici, è basato sullo spirito che animerà analoghe iniziative dedicate a piante medicinali ed evoluzione. La volontà è di sperimentare per l’Orto Botanico modelli di engagement mirati, in equilibrio tra la promozione del senso critico e il coinvolgimento del pubblico su temi complessi come le relazioni uomo-natura, la sostenibilità, il ruolo sociale della scienza. Grazie al finanziamento sostenuto da un’altra azienda del territorio, Davines, verrà portato avanti il progetto per catalogare l’Erbario Gardoni, una collezione di piante e altri materiali di uso medico unica nel suo genere realizzata dall’omonimo farmacista presso la Spezieria di San Giovanni a metà ‘800. Tra passato e presente, gli orti botanici sono sempre più paladini della Sostenibilità. Lo dimostra anche il progetto LifeGestire 2020 della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze sulla flora lombarda e raggiungere le nuove generazioni. Il focus in particolare è posto sull’importanza della biodiversità della flora spontanea, sulla sua conservazione, sugli habitat di rifermento e sulle specie che insistono su questi territori.