Riaprono i cinema in Italia: all’alba a Milano una sala è già sold out

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Hanno dovuto mandare via alcune persone perché hanno venduto tutti i biglietti disponibili al cinema Beltrade di Milano

Che festeggia la riapertura con una “maratona” iniziata all’alba, ovvero alle 6 con la proiezione di ‘Caro diario’ di Nanni Moretti. “Avevamo promesso ai nostri spettatori che avremmo aperto il prima possibile, e lo abbiamo fatto”, spiega Monica Naldi, la titolare del cinema Beltrade a Milano

La coda degli spettatori arrivava fino in mezzo alla strada. “Non ci aspettavamo questa reazione e di avere il tutto esaurito alle 6 – continua – è stata dura tutti questi mesi lontani dal nostro pubblico. Una bellissima idea quella del film all’alba, poi ricominciare con Nanni Moretti è perfetto” commenta una ragazza mentre attende il proprio turno. C’è Federica, bancaria, venuta prima di andare a lavorare. Appassionati come Andrea, che abita a Magenta, nel Milanese, è che per essere in fila stamattina si è fatto ospitare da amici per la notte. “Sono qua per festeggiare il ritorno in giallo – racconta -.

Ero stanco di vedere film su Netflix“. “Siamo qua per festeggiare la riapertura – dicono anche Maria Grazia e William – Avevamo scoperto questo cinema poco prima della pandemia”. Cinema e Cinecittà, la nuova Hollywood europea? In concomitanza con la riapertura dei cinema in Italia, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato dei 300 milioni del Recovery Plan destinati a Luce Cinecittà. “Raddoppieremo Cinecittà e faremo dell’Italia la capofila del mercato audiovisivo continentale. Non è fuori luogo parlare di Hollywood europea”, si è sbilanciato. Con il cambio dei vertici: ”Una governance di altissimo livello – l’ha definita Franceschini – destinata a garantire il salto di qualità che porta con sé altre scelte, come l’imminente entrata della Cassa depositi e prestiti nella compagine azionaria di Cinecittà” .

A Cinecittà, aggiunge Franceschini, “al di là del Recovery Plan abbiamo già previsto di investire 25 milioni per costruire due nuovi teatri di posa”, allo scopo di attrarre sempre più investimenti e produzioni dall’estero battendo la concorrenza di strutture europee collaudate. Produttori e registi di cinema e tv non lavoreranno in Italia ”soltanto perché affascinati dalla bellezza di monumenti e paesaggi ma nel prossimo futuro potranno realizzare qui la post-produzione sfruttando la funzionalità ultra-moderna di teatri e servizi. Già da due anni c’è la lista di attesa per poter girare film negli Studios sulla via Tuscolana. Si tratta di una delle più grandi operazioni industriali degli ultimi tempi

Abbiamo il Tax Credit più forte d’Europa – sottolinea il ministro, che si aspetta – un enorme rilancio delle industrie dell’audiovisivo in Italia”