RICOLLOCAMENTI MIGRANTI ED UNIONE EUROPEA. CHI HA RAGIONE?

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Sono in agenda una serie di incontri che vanno in questa direzione:
il 18 settembre il presidente Macron sarà a Roma anche per definire il dossier della ricollocazione effettiva.
Il 23 settembre ci sarà un mini vertice a Malta tra Italia, Malta, Francia, Germania e Finlandia.
Entro i primi di ottobre è in agenda il vertice dei ministri dell’Interno europei a Lussemburgo.
In questo arco di tempo dovrebbe essere tutto nero su bianco per definire il tema delle ricollocazioni che ci consentirà, in automatico, di rassegnare chi arriva in Europa approdando in Italia, in attesa di una riscrittura completa del trattato di Dublino (sottoscritto non certamente dal #M5S).

Dopo tanti selfie, annunci e sparate, iniziamo FINALMENTE a fare sul serio.
Facile soffiare sulle paure, sicuramente aiuta a crescere nei sondaggi ma non a risolvere i problemi (ingannando esasperati elettori, ammaliati con il linguaggio da stadio ma non consapevoli dei dati reali) .

Se devi risolvere un problema internazionale devi sedere ai tavoli, trattare per tutelare gli interessi Nazionali e non disertare 22 incontri sul “trattato di Dublino” perchè troppo impegnato in piazze e spiagge per curare ESCLUSIVAMENTE gli interessi di partito.

Ed allora si comprende che, per portare avanti i temi, in maniera seria… coerente, bisogna esserci, essere in maggioranza, essere al Ministero al lavoro, mantenere rapporti, essere accreditato come persona seria oltre che un interlocutore affidabile con cui discutere dei problemi per trovare la migliore soluzione per gli interessi Nazionali e non per qualche poltrona in più.

Ed allora si scoprirà chi è stato il re del bluf e chi le persone serie, chi lavora e chi ha usato i voli di stato per tornaconto personale.

È solo questione di tempo.

Sono sicuro che dal Presidente #GiuseppeConte e dal Ministro degli Esteri #LuigiDiMaio avremo (come sempre) la conferma di quella laboriosa serietà a cui molti Italiani non sono ancora abituati e che renderà all’immagine internazionale dell’Italia quel prestigio che mancava da anni.