Rider: Filt Liguria, i più sfruttati sono i portapizze

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“La maggior parte dei 200-250 rider genovesi lavora con la partita Iva. Altri ancora lavorano con contratti occasionali: senza tutele se s’infortunano, ma con l’ansia di dover pagare delle penali se il cibo che portano non arriva abbastanza caldo”. A dirlo è il segretario generale della Filt Cgil Liguria Marco Gallo, in una conversazione con l’edizione territoriale del quotidiano La Repubblica: “L’unica loro certezza è che lavorando tutte le sere possono arrivare a guadagnare mille euro”.

Ma c’è chi sta peggio i rider: i portapizze, dove il sistema di consegne è del tutto artigianale. “I portapizze sono quasi sempre ragazzini che lavorano in nero, al massimo con qualche contratto di collaborazione”, continua Gallo: “Per ogni pizza consegnata si guadagna non più di un euro, mettendo assieme anche le mance si può arrivare a 25-50 euro a serata. Ma la situazione ora è perfino peggiorata, le pizzerie offrono la stessa cifra non più per singola pizza ma per l’intera consegna. Il guadagno è crollato, e per questi lavoratori non esiste alcun diritto”.