Ridurre il numero dei parlamentari, che in Italia è esorbitante, è da sempre un obiettivo dei riformisti

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marcucci
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Per questo nel 2016 sostenemmo con forza il Si alla riforma costituzionale.
Passare dal bicameralismo ad una Camera sola che vota la fiducia, istituire il referendum propositivo, creare un corridoio privilegiato ai disegni di legge di iniziativa popolare, era finalmente il percorso giusto per avere un sistema legislativo più snello non semplicemente tagliare il numero dei parlamentari.
Voteremo si la prossima settimana alla riforma voluta dal M5S, io personalmente lo farò anche a malincuore, pensando alla colossale possibilità che abbiamo mancato nel 2016.
E’ una riforma quella che passerà alla Camera ‘difettosa’, che ha bisogno di molte correzioni per stare in piedi: un attento lavoro sui regolamenti delle aule parlamentari, una nuova legge elettorale. Soltanto alla fine di questo percorso, potremo dire di aver fatto una buona legge.