Riduzione dei parlamentari e legge elettorale: che non si “mercanteggi” sulla Costituzione

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In queste ore delegazioni politiche si confrontano per valutare la possibilità di far riprendere alla Legislatura il suo corso. Il M5S ha posto la pregiudiziale della riduzione dei parlamentari, provvedimento per il quale manca il solo voto alla Camera (a maggioranza assoluta) per essere definitivamente approvato. Diversi soggetti politici non sono stati, a oggi, favorevoli.

Leggiamo con preoccupazione che, pur confermando le riserve nei confronti della Legge come presentata, alcuni pensano alla possibilità di approvarla realizzando una legge elettorale diversa dal Rosatellum ter. Questa legge infatti amplifica le conseguenze negative che ci sarebbero in termini di rappresentanza, soprattutto al Senato. Insomma per alcuni basterebbe approvare una Legge elettorale -meglio se decisamente proporzionale- per poter “digerire” la riforma costituzionale come proposta.

Non ne siamo affatto convinti!
Innanzi tutto una buona legge elettorale (ammesso che dopo si riesca a fare) potrebbe attenuare gli effetti della riduzione, non eliminarli: con meno persone le minoranze avrebbero comunque maggior difficoltà a partecipare ai lavori nelle commissioni, soprattutto al Senato, tanto per fare un esempio.

Poi si confondono i piani dei due interventi legislativi. Le leggi elettorali sono leggi ordinarie, più facile a realizzarsi rispetto a quelle costituzionali. Come tali sono facilmente esposte alle maggioranze politiche che, come storia insegna, non hanno esitato a realizzarle secondo propri intendimenti e senza il reale confronto con le opposizioni (ponendo finanche voti di fiducia). Alcune poi addirittura dichiarate incostituzionali come il Porcellum e l’Italicum (per alcuni lo stesso Rosatellum potrebbe/dovrebbe fare la stessa fine).

I Costituenti hanno voluto una Costituzione con un meccanismo più rigido rispetto alle leggi ordinarie proprio per “TUTELARE IL POPOLO ITALIANO” da interventi poco condivisi e che ne mettessero in dubbio i principi fondanti.

AUSPICHIAMO CHE LE FORZE POLITICHE NON “MERCANTEGGINO” SUI TEMI COSTITUZIONALI e riprendano un serio confronto: il più allargato possibile e che tenga conto delle principali indicazioni dei Costituenti.                                                                                                           fonte   e-del-popolo-italiano/