RIFIUTI, ARRIVA LA RICETTA DEI SETTE ANNI IN SETTE GIORNI

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Dopo sette anni di torpore, il Presidente Zingaretti sembra essersi svegliato questa mattina con la consapevolezza di avere un problema in Regione Lazio: l’assenza di un Piano Regionale dei Rifiuti.
Non stupisce che la prima città ad essere in difficoltà per questa mancanza sia Roma: per dimensioni, numero di abitanti e flusso turistico non può essere che la Capitale ad incontrare maggiori ostacoli nel gestire una mole smisurata di immondizia in assenza di un Piano Regionale che ne regoli lo smaltimento.

Viene da chiedersi perché si sia dovuti arrivare al limite, all’emergenza, per convincere Zingaretti ad affrontare – seppur in modo temporaneo – il problema e firmare un’ordinanza per sbloccare i siti dove portare i rifiuti. Se è vero che c’è sempre stato spirito di massima collaborazione con Roma, se ritiene davvero che la città più bella del mondo sia stata ridotta a un disastro dall’attuale Giunta, sorge spontaneo chiedersi quale Presidente avrebbe atteso il punto di non ritorno della città prima di mobilitarsi. Apparire come deus ex machina ha certamente il suo fascino, soprattutto mentre ci si riempie la bocca con la retorica, ma sarebbe bello ricordare che la miracolosa soluzione odierna arriva dalla stessa testa che per svariato tempo è rimasta nascosta sotto la sabbia, sperando che le colpe venissero scaricate sugli altri.

Lodevole, infine, il programma che vorrebbe tirare a lucido la città in una sola settimana. Da cittadina romana, vedo ogni giorno la gravità della situazione rifiuti e mi riservo il diritto di dubitare fortemente che basti uno schiocco di dita per risolvere una questione tanto complessa. Se fosse possibile, d’altronde, perchè aspettare tanto per compiere questo miracol? Ma forse, se è vero che Roma non fu costruita in un giorno, potrebbero bastarne solo sette per porre rimedio a sette anni di noncuranza da parte della Regione Lazio.

Roberta Lombardi