RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI: COME TRASFORMARLI DA COSTO A RISORSA

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Quella dei rifiuti prodotti da dispositivi elettrici e elettronici è un’autentica emergenza. L’ultimo allarme lo ha lanciato l’Organizzazione internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite in cui si è parlato del rischio imminente di un mondo letteralmente travolto da uno tzunami di rifiuti elettronici, al ritmo di oltre 50 milioni di tonnellate all’anno: solo in Italia produciamo circa 13 chilogrammi di rifiuti elettronici per cittadino all’anno, ovvero 800 mila tonnellate. Questo perché buttiamo via tanto e in fretta, lo facciamo male e, per di più, sperperiamo miliardi di euro ogni anno. Cosa si può fare per correre ai ripari? L’Europa ha una sua disciplina fin dal 2012 mentre il nostro Paese l’ha recepita nel 2014 e ne ha poi messo a punto le regole con una lunga sequenza di Decreti Ministeriali, fino a arrivare al 2016.
La direttiva europea stabilisce che chi contribuisce a inquinare vendendo nuovi dispositivi elettrici e elettronici è obbligato a semplificare la vita ai consumatori nello smaltimento corretto dei vecchi dispositivi, ritirandoli in maniera completamente gratuita: quindi anche le regole anche in Italia ci sono e, sulla carta, sarebbero efficaci. E allora perché le nostre città continuano a essere discariche a cielo aperto e disseminate di televisori, lavatrici e frigoriferi arrugginiti e le nostre cantine piene di dispositivi che non useremo mai più e che lasceremo in eredità alle future generazioni? Una recente indagine ha rivelato che sette italiani su dieci ignorano il potenziale inquinante dei dispositivi di elettronica di consumo e, soprattutto, non hanno mai sentito parlare della legge sullo smaltimento di smartphone, smart tv e affini. Si tratta sempre della solita storia: facciamo le leggi, riconosciamo ai cittadini diritti importanti per loro e per la collettività, ma poi non glielo comunichiamo.
La legge in questione si chiama disciplina sullo smaltimento dei #RAEE, Rifiuti Apparecchi Elettrici e Elettronici e prevede che i produttori debbano spiegare ai consumatori come smaltire l’elettrodomestico appena acquistato nelle istruzioni.
Il risultato però è sempre lo stesso: chi vende ha interesse a farlo, ma non certo a ritirare apparecchi a sue spese, e chi compra non sa che potrebbe smaltire attraverso il venditore. In TV avete mai visto una campagna di informazione su questo tema o nei programmi di servizio pubblico? E se fosse accaduto, sarebbe cambiato qualcosa? Non si può dire con certezza ma varrebbe la pena provare: costa poco e vale molto, per l’ambiente e per il portafoglio.