Rifiuti. M5S: “Emergenza dovuta alla mancata programmazione”

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L’Ager ennesimo fallimento di Emiliano

Nota dei consiglieri del M5S Puglia

Il modello di governance dei rifiuti, definito da Emiliano nel 2016, che ha previsto l’istituzione dell’AGER, quale ATO unico regionale per provvedere alla gestione degli impianti, sta mostrando in queste ore tutta la sua inefficienza rivelandosi totalmente fallimentare. A pochi mesi dalla fine della legislatura, Emiliano, l’Assessorato all’ambiente, con il suo valzer di assessori, e l’AGER non sono stati in grado di assicurare efficienza ed economicità nella gestione dei rifiuti. Un disastro sotto gli occhi di tutti, nonostante il Presidente e la sua Giunta provino a negare l’evidenza dichiarando che non ci sia emergenza. Probabilmente parlano di un’altra regione. A ridosso della stagione estiva siamo purtroppo nella più totale emergenza e dopo anni di gestione dei rifiuti governata a suon di ordinanze siamo ancora costretti a gestire il ciclo nella più totale mancanza di programmazione. La gestione dell’impiantistica ha evidenziato forti carenze nella conduzione degli impianti e una scellerata centralizzazione delle decisioni che non ha permesso di assicurare il fondamentale principio della prossimità della gestione, con conseguente aumento dei costi di trasporto che incidono non solo sull’ambiente ma anche sulle tasche dei cittadini. Per non parlare del super ricercato: il Piano di gestione dei rifiuti. Dove è finito? In Consiglio nemmeno l’ombra! Un Piano che, pur recependo i principi dell’economia circolare, appare fortemente inadatto a conseguire elevati obiettivi di raccolta differenziata e a chiudere il ciclo dei rifiuti. Tra l’altro al suo interno non troviamo alcuna indicazione sugli impianti programmati per chiudere il ciclo, salvo poi constatare che nel corso di un incontro negli uffici regionali dello scorso gennaio sono stati definiti gli impianti da realizzare. Sulla base di quale confronto? Questa emergenza non è dovuta solo alla mancata programmazione degli impianti di compostaggio ma anche alla cattiva conduzione di quelli esistenti presso i quali sono state spesso denunciate situazioni di cattiva gestione (ad es. emissioni odorigene), a volte ignorate o sottovalutate dalla Regione. Ora molti impianti saranno costretti a lavorare anche in deroga ai limiti quantitativi autorizzati, con il rischio di ulteriori impatti sui territori interessati. Emiliano a pochi mesi dal suo mandato si ricorda di programmare, ieri ha addirittura annunciato l’avvio del percorso di pianificazione strategica (per la redazione del nuovo Piano regionale di Sviluppo, quello che in teoria la Giunta dovrebbe adottare entro cinque mesi dall’inizio della legislatura), per decidere cosa fare nei prossimi decenni. A noi sembra che non abbia le idee chiare nemmeno per domani.”