Riforma della sanità in Friuli: protestano i sindacati

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Foto Fabio Cimaglia/LaPresse 17-10-2018 Roma, Italia Cronaca Piazza Montecitorio. Sit in di medici e dirigenti sanitariNella foto: la protesta di Medici e dirigenti sanitari Photo Fabio Cimaglia/LaPresse 17-10-2018 Roma (Italy) News Piazza Montecitorio. Sit in by doctors and health managers

Manifestazione a Trieste, organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Fpl Uil e Fials del Friuli Venezia Giulia, per protestare contro la riforma della sanità approvata dal Consiglio regionale. L’appuntamento è alle ore 10 in piazza Oberdan, davanti alla sede del parlamentino regionale, in concomitanza con il primo giorno dei lavori d’aula dedicato alla finanziaria regionale. I sindacati rilevano che la riforma non dà risposte sulle liste di attesa e il sovraffollamento degli ospedali, sull’intasamento dei pronto soccorso, sulla chiusura di alcuni servizi, sulla riduzione del numero dei medici di famiglia, sulle difficoltà della sala operativa delle emergenze.

Fp Cgil, Cisl Fp, Fpl Uil e Fials del Friuli Venezia Giulia sollecitano l’aumento del personale a disposizione, poiché attualmente è “insufficiente per dare ai cittadini le giuste risposte di salute e assistenza”. E chiedono una finanziaria regionale “che investa le risorse necessarie per salute, prevenzione, assistenza e anziani, e ovviamente assunzioni di infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti e medici”.

Rossana Giacaz, responsabile Welfare della Cgil Friuli Venezia Giulia, evidenzia di aver già “denunciato sia il rischio di una maggiore apertura ai privati sia quello di un eccesso di deleghe alla giunta. L’emendamento che incrementa i fondi per il pagamento delle prestazioni rese dai privati accreditati conferma quanto fossero giustificati entrambi i timori”. L’esponente sindacale rileva anche le scelte “poco coerenti con gli obiettivi dichiarati di ridurre le liste di attesa e di favorire l’integrazione socio-sanitaria, ma tese piuttosto a favorire una progressiva apertura del sistema ai privati”. In conclusione, Rossana Giacaz sottolinea che “non è così che si può governare una riforma complessa come quella della sanità, né tanto meno andando allo scontro con il governo centrale sulla base di teoremi secondo i quali le liste di attesa si riducono aumentando la percentuale di prestazioni erogate dai privati”.