Riformare i Consorzi Asi che operano in continuità con modelli di Sviluppo oramai superati

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E’ la sintesi dell’informativa che ho presentato al Cipe in merito al monitoraggio sull’operatività dei Consorzi Aree di Sviluppo Industriale, che ha messo in evidenza una realtà con numerose criticità. L’Istituto di supporto alle aree di sviluppo industriale (ASI), disciplinato con la Legge n.317/1991, nasce per destinare e favorire la localizzazione di imprese manifatturiere e la riqualificazione delle aree dismesse, ma su 67 Consorzi ASI, istituiti in 14 Regioni, solo 28 risultano operativi e ben 39 in liquidazione o non attivi.
Gli interventi attivati dai Consorzi ASI hanno disatteso gli obiettivi assegnati, tant’è che l’indagine effettuata ha messo in evidenza una serie di criticità come la poca utilizzazione imprenditoriale delle aree, molte delle quali in dismissione; la scarsa capacità di intercettare e favorire investimenti pubblici e privati; errori in fase di pianificazione; scarsa capacità progettuale; mancata evoluzione del modello industriale, oltre che scarsa capacità manageriale; scarsa attenzione agli aspetti ambientali e più in generale della sostenibilità; una governance spesso conflittuale sul piano amministrativo.
A fronte del quadro desolante evidenziato nell’informativa ho annunciato la necessità di avviate un processo di riforma per migliorare la capacità d’investimento, di progettazione e attrazione di insediamenti produttivi.