Risarcimento incidente: può essere negato senza multa della polizia?

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L’assicurazione può imputare un concorso di colpa solo sulla base delle dichiarazioni dei testimoni se i vigili non hanno fatto multe?

Quando avviene un incidente con feriti, deve sempre intervenire una squadra della polizia stradale o municipale.
Tant’è che il Codice della strada impone un preciso comportamento in capo a chiunque risulti coinvolto in un sinistro con danni alle persone: il divieto di allontanarsi dal luogo del sinistro prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, al fine di essere da queste ultime identificato nel verbale. La violazione di tale obbligo comporta un’incriminazione per il reato di fuga.

Se poi ci sono persone che si sono fatte seriamente male scatta anche l’obbligo di prestare soccorso (non improvvisandosi medico, ma chiamando il 118).
Anche qui, la violazione implica una responsabilità penale per omissione di soccorso.
Secondo la Cassazione, se i vigili non fanno la multa a uno dei conducenti non è perché si sono dimenticati, ma perché hanno ritenuto che non vi fossero responsabilità.

Ed allora, se questo è vero, è altrettanto vero che l’automobilista non multato non può essere ritenuto responsabile dall’assicurazione sulla base di mere congetture o di dichiarazioni testimoniali. Contano più i vigili che i testimoni per i danni da incidente stradale.

Risultato: non si può addebitare il concorso di colpa al conducente solo perché desunto dalle dichiarazioni dei testi senza che, tuttavia, l’infrazione risulti contestata al conducente dalla polizia giunta sul posto nell’immediatezza del sinistro.
La pari responsabilità dei conducenti può essere affermata soltanto quando le risultanze probatorie non consentono di accertare in modo concreto la misura delle rispettive colpe.