Riserve idriche, tutto il Sud Italia è ormai zona rossa

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ROMA – “I dati dei nostri rilevamenti dimostrano, settimana dopo settimana, l’urgenza di infrastrutturare il territorio italiano, idricamente sempre più diversificato: non solo bisogna realizzare nuovi invasi ed efficientare quelli esistenti, ma è necessario creare le condizioni per trasferire risorse idriche fra zone vicine, anche superando i confini regionali”.

Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela dei Territori e delle Acque Irrigue, commenta così l’aggravarsi del trend costantemente segnalato dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

Ad essere in “zona rossa” sono le regioni meridionali dove, alla conclamata crisi idrica di Puglia (-77,18 milioni di metri cubi rispetto al 2019) e Basilicata (-35,97 milioni di metri cubi sull’anno scorso), si aggiunge la Sicilia su cui, in Ottobre, sono caduti solo 44,71 millimetri di pioggia (l’anno scorso erano stati mm. 99.54), accentuando la crisi delle disponibilità idriche, calate di oltre 42 milioni di metri cubi in un mese e registrando un deficit di quasi 86 milioni di metri cubi nel confronto con le riserve d’acqua, presenti lo scorso anno.