Rispunta la Boldrini e detta legge al Pd: in agenda (rossa) più migranti, meno (decreti) sicurezza, Imu

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A volte ritornano. E lei, Laura Boldrini, non manca mai all’appello. Specie se si tratta di demonizzare scelte e provvedimenti degli avversari politici. In particolar modo se il tema oggetto della discussione parlamentare sono gli immigrati, categoria sociale notoriamente ribattezzata dall’ottimista deputata del Partito democratico, “risorse”. Dunque, ci risiamo: dopo un lungo periodo di silenzio, la Boldrini torna alla carica: vuole smantellare i decreti Sicurezza. Perché, a sua detta, «creano insicurezza nei territori e sbandierano la disumanità»…
La Boldrini torna alla carica

Ci risiamo, Laura Boldrini torna all’attacco. Determinata ad affossare una volta per tutte i decreti sicurezza fortemente voluti dal nemico numero uno di sempre: Matteo Salvini. E non si accontenta di una revisione. Di un alleggerimento. E neppure di qualche emendamento. No: ne esige la cancellazione. L’abrogazione definitiva. Tanto che, come riferisce Il Giornale sul suo sito in queste ore, «addirittura non si accontenta delle modifiche chieste dal Quirinale e al vaglio del Viminale. “Assolutamente no. I decreti Salvini vanno cancellati. Perché creano insicurezza nei territori e sbandierano la disumanità”. L’ex presidente della Camera si è fatta promotrice di una serie di iniziative per porre fine a ogni forma di razzismo e antisemitismo. A suo giudizio servono necessariamente “misure mirate, grandi campagne di sensibilizzazione antidiscriminatorie”». E chi, se non lei, la fautrice di un cosmpolitismo declinato all’accoglienza coatta? Chi, se non lei, la fautrice del melting pot a tutti i costi, poteva cogliere al volo l’occasione di annunciare lavori in corso per una legge «che parte da un odg approvato all’assemblea nazionale del Pd a Bologna dell’umanità?».

E da lì, allargando a macchia d’olio il discorso su iniziative e provvedimenti al vaglio della ex fondatrice di Leu, parte anche una serie di ordini del giorno che, dalle donne ai giovani, passando per ambiente e diritti civili, ripertica tutto il manifesto programmatico coi dogmi ultra dem della Boldrini. Che, in questo modo, sterza a sinistra e prova a guidare la marcia dei colleghi di Largo del Nazareno, ai quali detta la sua agenda. E così, lancia in resta, torna all’assalto. Per le donne la Boldrini propone «un piano straordinario per rilanciare occupazione e imprenditoria femminile». E ai compagni di partito, segnala come e perché dovrebbero riuscire «a portare avanti con radicalità le istanze dei giovani, delle donne, dell’ambientalismo e dei diritti». Un’agenda rossa, quella della Boldrini, che prende corpo a ogni diktat lanciato e proposto. E che, in un’intervista rilasciata al Corriere della sera, delinea punti e virgole stigmatizzati.
I punti della svolta progressista dettati ai colleghi del Pd

Dal tema della casa, riguardo al quale la dem ex Leu propone «un contributo per l’affitto che parta dalla reintroduzione «dell’Imu sulla prima casa per chi ha ingenti patrimoni immobiliari». Ossia una patrimoniale neanche mascherata che ripristini, a sua detta, il principio secondo cui «la giustizia sociale passa anche per una fiscalità progressiva, come dice la Costituzione». per finire con una stridente sviolinata alle sardine, che arriva a definire addirittura «benedette» (dal pd?). In mezzo, il solito livore anti-salviniano (la vittoria del Pd in Emilia romagna, dichiara la Boldrini, è «merito di Bonaccini, che ha governato bene e non è caduto nella trappola comunicativa di Salvini». E un endorsement ai 5 stelle, di cui dice: «Più che a Conte bisogna guardare ai 5 Stelle. Se prevalgono posizioni di ministri come Patuanelli sarà possibile costruire, dare una sterzata verso un’agenda progressista, parlare di nuove alleanze». sterzata a sinistra e superamento a ultra.sinistra: un copione già letto..