Roma è ufficialmente candidata ad ospitare l’Expo del 2030

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Si tratta di uno dei più importanti eventi internazionali, un evento in grado di attrarre investimenti, proporre al mondo grandi progetti di innovazione e di rilanciare il lavoro e l’economia di tutta l’Italia.

Oggi inizia ufficialmente un percorso impegnativo ed entusiasmante: dobbiamo battere le candidature di Mosca e Busan. Ora dobbiamo fare squadra.
Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che hanno creduto nella solidità della candidatura di Roma. Si tratta di un progetto partito due anni fa che si è sempre più consolidato grazie al contributo di tutti gli attori istituzionali e privati.
Ringrazio, in particolare, Unindustria Roma che ci ha sostenuto così come la Camera di Commercio di Roma. Si tratta di una vittoria di squadra.
Per Roma si tratta di un particolare motivo di orgoglio perché supera il racconto di una città dove non si possono fare le cose, anzi è la dimostrazione che a Roma si può fare tutto e anche meglio.
L’agenzia internazionale di rating Standard&Poor’s, quest’anno, ha cambiato l’outlook (le prospettive di sviluppo) di Roma facendolo passare da negativo a stabile: è un segnale importante perché significa dire agli investitori che conviene puntare su Roma e, di conseguenza, vuol dire più impegno di spesa e più lavoro per Roma e per l’Italia.

E per Roma ha un altro significato particolare. Tutti conoscono il quartiere Eur a Roma. Eur significa Esposizione Universale di Roma proprio perché Roma, in quel quartiere, avrebbe dovuto ospitare l’edizione del 1942 dell’Expo, un’edizione che non si svolse mai a causa della seconda guerra mondiale. Per l’Italia e per Roma, quindi, si tratta di una seconda occasione che non possiamo perdere.
Nei prossimi giorni vi presenterò il progetto con il quale vogliamo aggiudicarci l’edizione dell‘Expo 2030.

Virginia Raggi