Roma più sicura: al via piano contro lo spaccio

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La sicurezza è un tema sensibile per la vita di ogni città, un bene pubblico che si riferisce alla salute e al decoro del territorio, da perseguire anche con il contributo congiunto degli Enti locali attraverso vari interventi come, ad esempio, la riqualificazione e il recupero dei siti dismessi, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la promozione del rispetto della legalità, maggiori livelli di coesione sociale e di convivenza civile, nonché la presenza delle Forze dell’ordine lungo le strade dei quartieri urbani. A tale riguardo, la scorsa settimana, nella conferenza stampa seguita alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, ha comunicato diverse novità per le vie della capitale: oltre 500 nuovi agenti per Roma entro il 2020 e un poliedrico piano d’interventi decisi in base alle caratteristiche dei quartieri.

“Gli ultimi episodi di cronaca hanno evidenziato un preoccupante aumento del fenomeno dello spaccio di stupefacenti, in alcuni municipi si assiste ad un incremento considerevole – ha detto Lamorgese”. Per arginare il fenomeno, è quindi stato messo a punto un piano, studiato sulle specifiche zone, che tiene conto dei delitti registrati sul territorio capitolino. Il piano, ha sottolineato il ministro dell’Interno, ha individuato “venti aree operative legate alle piazze di spaccio e otto aree in centro dove il fenomeno della movida è importante. Nelle ventotto zone interverrà una task force di presidi di pattugliamento cui concorreranno le forze dell’ordine e la Polizia locale”.

Già attivi, nella zona Est di Roma, a partire dal quartiere di Centocelle 250 operatori impegnati contro lo spaccio. Il fenomeno della tossicodipendenza sembra riguardare sempre più la poliassunzione, cioè l’utilizzo combinato di più sostanze. Si parla quindi di utilizzo primario e secondario delle sostanze d’abuso, distinguendo la droga maggiormente assunta da quelle utilizzate in quantità minore e in alternativa a quella primaria. Il fenomeno della tossicodipendenza sembra riguardare sempre più la poliassunzione, cioè l’utilizzo combinato di più sostanze. Si parla quindi di utilizzo primario e secondario delle sostanze d’abuso, distinguendo la droga maggiormente assunta da quelle utilizzate in quantità minore e in alternativa a quella primaria. Su questo sfondo, Roma è tra le principali piazze di spaccio italiane dove sono attive contemporaneamente centinaia di aree che non conoscono sosta del malaffare.

Più in generale, nel nostro Paese sono 4 milioni le persone che, nel 2017, hanno fatto uso di sostanze stupefacenti di cui 500.000 vittime di una dipendenza strutturata. Dai dati dell’Osservatorio sulle tossicodipendenze di San Patrignano vediamo che la cocaina è al primo posto della preoccupante classifica (88,5%), seguita dai cannabinoidi (84%) e da una recrudescenza indomita dell’eroina.