Rugby, Sei Nazioni, Italia schiantata anche a Murrayfield, la Scozia si impone 52 a 10

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Scozia-Italia 52-10
Anche Murrayfield regala lacrime. Nel giardino di casa di una Scozia seppur rimaneggiata, l’Italrugby di Franco Smith perde 52-10 (8-1 il conto delle mete), peggior sconfitta di sempre contro gli Highlanders, e chiude così un Sei Nazioni che più negativo e severo non poteva essere. Numeri alla mano, 32esimo KO consecutivo nel torneo (l’ultima vittoria è datata 28/2/2015, proprio a Edimburgo) e peggior bilancio di sempre nella competizione: 55 punti segnati a fronte dei 239 subiti, 6 mete realizzate contro le 34 patite. Checché ne dicano neofiti, antitradizionalisti e wikimaniaci vari, in ventuno edizioni di Sei Nazioni questo è l’undicesimo Cucchiaio di Legno, inteso come “trofeo virtuale” da assegnare a chi perde tutte le partite. Il Cucchiaio non è infatti la palma di chi arriva ultimo, come vollero gli inglesi all’ingresso degli italiani nel torneo, inventando al contempo il “Whitewash” per l’en plein di sconfitte.

La cronaca della partita
Comunque la si guardi, sempre con un pugno di mosche rimani e quello di oggi è il successo numero 25 della Scozia sull’Italia, decimo consecutivo. Primo tempo scoppiettante ed è buono l’inizio italiano. Tanto possesso e pressione su Hogg, il più atteso, schierato all’apertura dal tecnico Townsend per via dei troppi infortuni. Poi, dopo un fallo scozzese a centrocampo, Garbisi al 6′ pesca un’ottima touche nella ventidue avversaria. Il drive azzurro è potente e il capitano Bigi schiaccia in meta. Difficile la trasformazione dello stesso Garbisi, ma il ventenne numero 10 non sbaglia ed è 0-7. I padroni di casa rispondono con la stessa moneta e, sempre sugli sviluppi di una rimessa laterale, pareggiano il conto delle mete. Hogg sbaglia però i 2 punti addizionali: Italia avanti 5-7. Tremano tuttavia le gambe nella difesa degli ospiti; Huw Jones entra in una voragine nella linea, l’ovale arriva fino a Van der Merwe sulla sinistra ed è la marcatura del sorpasso, con tanto di aggiunta di Hogg. I giovanotti italiani di Smith sono lì, provano a reagire spinti da un bravissimo Varney e al 17′ trovano il calcio di punizione di Garbisi. Sotto 12-10, gli ospiti perdono per 10 minuti Mori che entra di spalla su Sam Johnson, peraltro dopo che quest’ultimo ha scaricato il pallone. E sono tutti e 10 di ritmo impossibile guidato da Steele. Pertanto: 21′, meta di Graham, approfittando del buco di Maitland (17-10); 29′, firma di Huw Jones bruciando il placcatore Padovani (24-10). Parziale con l’uomo in meno 12-0 (1/2 di Hogg dalla piazzola) e scozzesi con in tasca quelle 4 mete che valgono il punto di bonus in classifica già alla mezz’ora. Come il Galles sabato scorso all’Olimpico. Ma gli uomini in maglia bianca non si fermano e, anzi, piazzano le tende nella metà campo avversaria, mentre gli azzurri si ritrovano finalmente in difesa. Nel frattempo errori, anche in touche, da entrambe le parti e ben 29 placcaggi sbagliati nel solo primo tempo dalla squadra in svantaggio. Brutto biglietto da visita per una ripresa da riassumere con una parola soltanto: Scozia, che chiude dominando. I padroni di casa vanno oltre la linea già alla prima incursione. Garbisi sbaglia il calcio d’avvio (e sono 2, contando anche quello contro il Galles). Poi touche ai 5 metri e Cherry bissa la marcatura del primo tempo (44′, 31-10). Falli ripetuti di Negri e altra espulsione temporanea. Dalla mischia seguente segna Steele (53′, 38-10). Placcaggio irregolare di Ioane su Hogg e terzo cartellino giallo; dal 61′ al 62′ gli azzurri giocano addirittura in 13. Tornati a un più “canonico” 15 contro 14 e dopo una lunga serie di mischie chiuse sotto i pali azzurri, Johnson sfugge via a una difesa intera (66′, 45-10). L’Italia attacca nella ventidue scozzese, Johnson però ruba palla e scarica per Van der Merwe (71′, 52-10). Con i 5 punti di oggi, gli Highlanders salgono a 11 in classifica. Chiuderanno le proprie fatiche venerdì prossimo, alle 21, affrontando la Francia nel recupero della partita non disputata a causa del focolaio scoppiato in casa dei Bleus. Della classifica italiana abbiamo già parlato. Si chiude ufficialmente la bolla azzurra. Gli uomini di Smith torneranno in campo per il tour estivo, sfidando per ben due volte la Nuova Zelanda, i mitici e inarrivabili All Blacks. Confronto a dir poco pretenzioso di questi tempi per una squadra che guarda al futuro. Che deve guardare al futuro.