Sacrifici animali: nel 2019 cala il numero di animali uccisi a Gadhimai

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Milano – Pochi giorni fa, tra il 3 e il 5 dicembre, si è svolto il più grande sacrificio religioso di animali al mondo, il festival di Gadhimai. Questo sacrificio ha avuto luogo nonostante il divieto introdotto dal comitato del tempio di Gadhimai e dalla Corte suprema del Nepal, che aveva chiesto alle agenzie governative competenti di scoraggiare il sacrificio di animali.

Animal Equality era sul campo e ha documentato le pratiche orribili e illegali che si svolgono durante il festival. Inoltre, gli investigatori di Animal Equality hanno usato droni per catturare immagini aeree per poter contare il numero di animali uccisi, in particolare nel recinto sacro dove vengono uccisi i bufali.

Il team di Animal Equality ha potuto documentare:

abusi sessuali su alcuni animali nel tempio

animali brutalmente massacrati con machete e coltelli

animali trasportati al tempio in condizioni non sicure e non igieniche

animali appesi a testa in giù sulle biciclette

animali affamati senza cibo né acqua

vitelli, in attesa di essere massacrati, morti a causa delle basse temperature

persone che tagliano le orecchie di capre e bufali e li lasciano dissanguare

Nonostante tutto questo orrore però, il numero di bufali sacrificati è diminuito, proprio grazie alle proteste e all’attività di Animal Equality e delle altre organizzazioni internazionali per la protezione degli animali.

Le previsioni dei fedeli sul numero di bufali brutalmente decapitati prevedevano 15,000 uccisioni. L’impegno di Animal Equality in loco è riuscito a portare questo numero a 3,203: una diminuzione di quasi l’80% delle vittime, resa possibile solo grazie all’attenzione della comunità internazionale.

Amruta Ubale, Senior Director of Public Affairs di Animal Equality in India, ha spiegato: «Questa incredibile riduzione è dovuta alla campagna internazionale che ha fatto pressione per evitare questo sacrificio. Non siamo riusciti a salvarli tutti, ma un primo passo è stato fatto».

Mentre i bufali venivano uccisi nel recinto, capre, montoni, piccioni, anatre e galli venivano sacrificati da migliaia di fedeli sui terreni circostanti, in completa violazione dell’ordine della Corte Suprema del Nepal, che aveva vietato trattamenti crudeli, barbari e ingiustificati nei confronti degli animali.

La petizione internazionale promossa da Animal Equality per chiedere al governo del Nepal di vietare il sacrificio di animali introducendo una vera e propria legge ha raccolto oltre 90.000 firme complessive e la collaborazione con la Croce Rossa del Nepal ha permesso ad alcuni fedeli di donare il proprio sangue al posto di quello degli animali.

Animal Equality infatti ha collaborato con la Croce Rossa del Nepal per organizzare un campo di donazione di sangue, dove i fedeli hanno potuto donare il proprio sangue invece di praticare sacrifici animali.

Ubale afferma: «Questa pratica non solo evita un inutile spreco di vite animali, ma può anche fare del bene per gli altri esseri umani, ed è per questo che abbiamo incoraggiato questo progetto e continueremo a farlo. Siamo certi che ci stiamo avvicinando alla fine del sacrificio animale di Gadhimai».

Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con società, governi e aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali da allevamento. Animal Equality ha uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Italia, Spagna, Messico, Brasile e India.