SALVARE IL SETTORE DEI MATRIMONI

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ll comparto dell’industria dei matrimoni e degli eventi privati, che rappresenta 50 mila imprese per un totale di 800 mila lavoratori, sta subendo una crisi senza precedenti, spesso nel silenzio del dibattito mediatico.
Si tratta di un settore dove più del 60% delle imprenditrici è donna e che nell’arco degli ultimi vent’anni è stato protagonista di una crescita straordinaria, rappresentando un indotto primario di oltre 15 miliardi e un indotto globale di 25 miliardi.
Eppure, sulla carta questo settore sembra non esistere, nonostante coinvolga una lunga filiera di lavoratori, dai planner ai fotografi, dai fioristi ai videomaker, grafici, catering, atelier, musicisti, noleggiatori e tanti altri. Lo Stato deve aiutare il riconoscimento del settore garantendo la giusta immissione di liquidità per far fronte al perdurare della crisi ed una tabella di marcia chiara per poter programmare ed intervenire per tempo.
Ad oggi la situazione in cui versano queste imprese rappresenta quasi un’eutanasia aziendale, in quanto costrette ad affrontare costi fissi e manutenzioni, adeguamenti alle normative Covid, in un contesto di continue cancellazioni e rinvii.
Aiutare il mondo degli eventi, all’interno del quale gioca un ruolo importante tutto il settore “wedding”, significa salvare anche l’identità del nostro paese, di un settore importante come tanti altri, che sta subendo in maniera devastante questa crisi.
Sto preparando un’interrogazione al ministro competente per capire meglio cosa intenda fare il governo per questo settore.
#SAVETHEWEDDINGINDUSTRY