Una delle mie più dure battaglie di questi anni è stata quella per garantire l’effettiva libertà di scegliere tra permanenza in strutture e assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti.
Tale soluzione non solo sarebbe più umana, ma determinerebbe minori costi pubblici fornendo un assegno mensile per l’assistenza domiciliare, invece del pagamento di costose rette in strutture private.
Altre regioni italiane hanno già avviato con successo tali percorsi, mentre in Umbria vi sono da anni “problemi” e ritardi, contro i quali mi sono battuta duramente.
Sicuramente gli interessi economici sono enormi e lo saranno sempre più in futuro dato l’invecchiamento della popolazione l’aumento delle patologie croniche.
In alcuni casi la permanenza in strutture è inevitabile e là vi lavorano molti operatori professionali e amorevoli. In molti altri casi però le persone non autosufficienti potrebbero essere assistite da persone di loro fiducia in casa propria, circondate dall’amore dei propri cari.
Grazie anche alle nostre lotte di questi anni, molte persone sono riuscite a ottenere un “assegno di sollievo” e una “assistenza domiciliare indiretta” per poter assistere i loro cari nell’amore della loro casa:
