Salviamo il Sistema Sanitario pubblico del nostro Paese

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Salviamo il Sistema Sanitario Nazionale pubblico. Subito. Tutti i numeri sulla più grande opera pubblica mai realizzata in Italia ci raccontano da anni di come quasi tutta la politica intenda smantellare pezzo per pezzo l’assistenza pubblica e universale, portarla al minimo delle forze, per poi gridare alla fine del sistema pubblico e trasferire tutto sul privato. E purtroppo i segnali per il futuro non sembrano rosei.

I numeri si conoscevano già, ma la fondazione GIMBE ha contribuito a fare chiarezza con il suo quarto rapporto. Negli ultimi 10 anni sono stati tagliati la bellezza di quasi 40 miliardi di euro dal sistema pubblico. Il mantra è stato quello di tagliare sulla “spesa inutile”.

Chiacchiere! Innanzitutto perché non è una spesa. E in secondo luogo perché non è inutile visto che nel frattempo la spesa privata è cresciuta quasi in egual misura. Inutile per chi, quindi? Certamente inutile per gli estremisti del profitto sulla pelle delle persone. Quelli per cui tutto deve avere un prezzo, e per cui i diritti sono correlati alla capacità di spesa di ciascuno.

Più sei ricco, più hai diritti, che in realtà sono privilegi. Tutti gli altri si arrangino. Il Sistema Sanitario Nazionale è stato e continua a essere un investimento. Il nostro più importante investimento collettivo sul futuro, dal momento che l’Italia ha la mortalità più bassa al mondo per malattie oncologiche e cardiovascolari, perché il nostro sistema non guarda il tuo conto in banca, se hai un problema.

Un investimento collettivo, costruito mattone su mattone in anni di lavoro e di sacrifici di tutti, messo oggi a rischio da chi, invece, vorrebbe che la salute diventasse un investimento privato. Aumentano i fondi di investimento privati, le assicurazioni sanitarie integrative e si sta lentamente tornando alle cosiddette mutue, e cioè il diritto alla salute legato a un contratto di lavoro.

E mentre la politica taglia sul Fondo Sanitario Nazionale, mentre lamenta la mancanza di fondi per assumere medici e infermieri, stanzia comunque diversi miliardi per coprire le spese delle polizze private.

È il solito gioco che si svolge da anni per provare a delegittimare il sistema pubblico a tutti i livelli: faccio tagli, creo difficoltà gestionali, mi straccio le vesti per la mancanza di risorse, mentre foraggio il sistema privato e spingo i cittadini con maggiori possibilità economiche a fare scelte differenti.

Se non si interviene subito a bloccare questa deriva, confermata per altro dalle recenti carte del governo Conte, che minaccia un ulteriore taglio di 3.5 miliardi di euro per il prossimo biennio per ragioni di finanza pubblica, l’esito sarà nefasto per milioni di cittadini italiani.

Noi siamo pronti a qualunque tipo di iniziativa per bloccare ulteriori tagli. E dico di più: un’alternativa credibile, un serio progetto di governo per l’Italia del futuro, non può che partire da qui. Dall’urgenza di restituire al Sistema Sanitario Nazionale risorse economiche e umane adeguate.                                            di nicola frattoianni