Salvini da Giletti l’altra sera ha proposto di sedersi tutti attorno a un tavolo, da destra a sinistra

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Tradotto dal politichese: Salvini ora vuole le larghe intese, il “governissimo” e i suoi (da Giorgetti al capogruppo Molinari passando per l’ex ministro Centinaio, quindi non tre passanti) in questi giorni sui giornali hanno rilanciato la proposta parlando di un possibile governo assieme a Matteo Renzi e al centrosinistra, tirando in ballo anche Mario Draghi.

Salvini, l’uomo che per anni ha ingiuriato, offeso, alzato i toni e avvelenato i pozzi, ora chiede testualmente di “deporre le armi” e propone perfino a Renzi – fino a ieri dipinto come il diavolo – un patto. Il tutto per cambiare la legge elettorale magari in senso proporzionale e accreditarsi come moderato a Bruxelles (colui che millantava di rovesciare l’Europa ora cerca sponde con il cappello in mano).

Sia chiaro, un dialogo è sempre bene accetto, una figura come Draghi è di valore indiscutibile (e da tempo sostengo che sarebbe il miglior premier per l’Italia) e il sistema proporzionale forse è il più adatto nell’attuale logica penta-polare (sovranisti, grillini, Pd, Italia Viva e il centrodestra liberale di Carfagna). Ma qui si tratta di capire la credibilità di Salvini nell’avanzare tale proposta. Per anni ha attaccato tutti a testa bassa, epurato, cercato di mangiarsi gli altri, detto tutto il contrario di tutto e ora che vede i sondaggi calare (e quelli della Meloni salire) chiede di dialogare? Chiede di cambiare l’attuale legge elettorale che ha votato lui stesso? Per carità, la politica richiede laicità, senso di responsabilità e la ricerca del bene superiore, al di là dei personalismi. E un atteggiamento più europeista e liberale è sempre benvenuto. Ma la politica è fatta anche di persone e Salvini si è dimostrato inaffidabile. Lo slalomista (poco) gigante, sto giro, credo, abbia centrato in pieno la porta con gli sci.