Salvini e Di Maio portano l’Italia all’austerità

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La vicenda della lettera dell’UE sta facendo venire i nodi al pettine. La politica del governo è un fallimento, Salvini e Di Maio stanno portando il Paese dritto all’austerita.

D’altra parte i dati dell’ISTAT e della Banca d’Italia confermano quanto diciamo da mesi. L’economia è ferma, la strategia di politica economica del governo gialloverde è completamente fallita. La revisione del dato trimestrale del PIL ha spento il prematuro entusiasmo con cui erano state salutate le stime provvisorie.

L’amara verità è che nel 2019 l’Italia va verso la crescita zero. Le considerazioni conclusive del governatore della Banca d’Italia rafforzano questa lettura. Il nostro Paese è zavorrato da ritardi strutturali che si trascinano da tempo, dall’invecchiamento della popolazione all’inefficienza della pubblica amministrazione fino al diffuso ritardo nell’adozione delle nuove tecnologie.

Abbiamo alcuni innegabili punti di forza: la crescita delle esportazioni, la ricchezza delle famiglie, il basso grado di indebitamento delle imprese. Ma tutto questo non basta a recuperare il gap di crescita che ci separa dalle altre economie avanzate. In questo contesto, la manovra espansiva del governo Conte si è rivelata un buco nell’acqua. In primo luogo, perché ha concentrato tutte o quasi le risorse su misure correnti costosissime (quota 100 e reddito di cittadinanza) e con un impatto quasi nullo su crescita e occupazione.

In secondo luogo, perché il finanziamento interamente in deficit di questi interventi ha innescato una crisi di fiducia nei mercati, aumentando lo spread e frenando la crescita. La profezia di una “espansione recessiva” si è purtroppo avverata e oggi ci ritroviamo con una l’economia ferma, i conti pubblici in netto peggioramento e il rischio di una procedura europea di infrazione. La lettera con cui la commissione UE ha chiesto all’Italia chiarimenti sul debito pubblico è il primo passo. Il governo ha il dovere di rispondere a Bruxelles ma dovrebbe scrivere innanzitutto agli italiani, facendo chiarezza su tre punti. Primo: se e come bloccherà l’enorme aumento IVA previsto dal 2020. Secondo: come pensa di rilanciare la crescita e creare lavoro. Terzo: come immagina di rimettere sotto controllo deficit e debito.

Queste domande per il momento rimangono del tutto senza risposta. Salvini sta rilanciando la flat tax da 30 miliardi ma tutti sanno che questa è una promessa scritta sulla sabbia (oltre che una misura ingiusta e sbagliata). Il governo è da settimane paralizzato dai contrasti tra Lega e 5 Stelle e non ha la più pallida idea di cosa fare. Non potrà però rimanere a lungo in silenzio: l’autunno non è lontano, la manovra per il 2020 rischia di diventare un calvario per gli italiani e il tempo della propaganda è ormai finito. Guai a tirare a campare, perché l’Italia in queste condizioni rischia di tirare le cuoia.                                                                                                                                                            antonio misiani fonte www. democratica.it