Salvini: “I 5 Stelle diventeranno una corrente del Pd”

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Governa chi prende un voto in più, il modello delle Regioni. Così funzionano le democrazie moderne. E così deve funzionare anche da noi». Matteo Salvini parla dopo aver fatto un giro nell’«accampamento» di Pontida, le tende e i camper dei militanti arrivati da tutta Italia in quello che fu il Sacro prato identitario dei padani irriducibili. In giornata aveva riunito i dieci governatori del centrodestra e alcune centinaia di sindaci per lanciare la sua proposta: «Se cinque Regioni chiedono un referendum, non è una decisione di qualcuno sulla piattaforma Rousseau: si deve votare».

E il referendum, nelle intenzioni del leader leghista, servirà ad «abrogare la parte proporzionale della legge elettorale per trasformare il nostro sistema in un sistema in cui chi prende più voti governa».

Gli alleati la seguiranno compatti? Già oggi Mariastella Gelmini ha detto che il maggioritario va bene soltanto se c’ è chiarezza sulle alleanze «Esiste un’ alleanza naturale tra tutti coloro che si oppongono alla sinistra e a questo governo della vergogna. È l’ alleanza che nasce dalle persone, più che dai partiti, dal senso di rabbia per essere guidati da un Pd che ha perso tutte le elezioni degli ultimi anni».

Sì, ma qui c’ è un’ alleanza tra partiti che comunque hanno preso i loro voti «Ma certo, e proprio per questo ora vogliono fare un bel sistema proporzionale in cui anche un partitino del 3 per cento potrà ricattare e passare di qui e di là a seconda delle convenienze. Non per nulla per fare questo governo hanno dovuto raccattare di tutto, M5S e Pd mica bastavano, han tirato su Leu, gruppo misto, fuoriusciti il governo più vomitevole che si possa immaginare».

Il deputato veneto Vito Comencini però è arrivato a dire che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli «fa schifo». Lei non pensa che abbia esagerato?

«Sono toni sicuramente sbagliati. Però, sento decine di persone che chiedono “ma perché non si vota?”. Sono assolutamente convinto che si debba mantenere il rispetto, ma è anche chiaro che la maggioranza degli italiani si sente tradita e presa in giro. Siamo sempre lì: perché il Pd è al governo? A una persona normale questa sembra una follia».

Il principio per cui le Regioni possono farsi promotrici di referendum o proposte di legge avrà prossimamente altre incarnazioni?

«Guardi che non si tratta soltanto delle Regioni. Anche i sindaci potranno farlo e su parecchi temi. Pensi alle case popolari, ai bonus bebè… In generale, i sindaci possono avere una parte importante nella decisione su come spendere i soldi dei cittadini».

Sino alla disobbedienza?

«Useremo tutti gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. Nella consapevolezza che i sindaci hanno il diritto e anche il dovere di opporsi a tutto quello che va contro gli interessi della loro collettività. L’ idea è quella di utilizzare ogni potere a disposizione a favore dei propri cittadini. Per esempio, se un prefetto ti chiama e ti dice che devi accogliere 50 immigrati, gli si risponde con un garbato “no, grazie, non posso”».

Quando ha capito che si rischiava il cambio di maggioranza?

«Da ormai diversi mesi.

Che devo dire? Ad aprile, direi. Nel leggere le dichiarazioni dei 5 stelle che ci davano dei ladri, dei mafiosi, dei tangentari e pure degli omofobi».

Si andava a votare a maggio, non si potevano attribuire quelle dichiarazioni alla campagna elettorale?

«Ho capito, ma se sei alleato con qualcuno non gli dai del mafioso e del fascista quattro o cinque volte al giorno. E poi, tutto che si fermava, il nulla di fatto sull’ autonomia fino all’ alleanza con il Pd sull’ elezione del vicepresidente del Parlamento europeo».

Ma come mai lei non ha indicato il commissario europeo quando, almeno sulla carta, avrebbe potuto?

«Perché ho cercato fino all’ ultimo di portare pazienza, diamo un po’ di tempo, mi dicevo. E invece era già tutto organizzato. Sa che le dico? Almeno abbiamo fatto chiarezza. E guarda un po’, per i 5 Stelle è tutto normale: via la flat tax, quota 100 la lasceranno morire, una ong è entrata in Italia annunciando che nei prossimi giorni ritornerà…».

E intanto che cosa farete?

«Siamo la prima forza politica in Italia e dunque faremo tutto il necessario, fianco a fianco con i cittadini. Ci sono tantissime associazioni di categoria che ci vedono come un argine al governo più sbilanciato a sinistra che si sia visto in Europa».

Non teme che la traversata nel deserto sarà lunga?

«Nessuna traversata, questi dovranno pure cominciare a lavorare e li vedremo. Giustizia, scuola, lavoro… Al governo ci sono incompetenze assolute che non hanno fatto mai le cose di cui si occupano, persone che non hanno alcun titolo per fare il ministro o il viceministro. Le scene squallide che gli italiani hanno visto nell’ ultimo mese, temo dovranno rivederle. Poi, quando i 5 Stelle si accorgeranno di essere diventata una corrente del Pd, allora sì che ci sarà da ridere».
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