Sanità: Binetti (Udc), ok aumento per posti per scuole specializzazione

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20080429 - ROMA - POL - PRIMO GIORNO A MONTECITORIO: L'uscita degli onorevoli nella foto: Paola Binetti ANSA/MASSIMO PERCOSSI

“Questo governo non cessa di sorprenderci ogni giorno di piu’, sia in merito ad alcune proposte che al modo di annunciarle. La notizia di oggi, comunicata via Twitter dal ministro Grillo, dice che la sua battaglia per la formazione in medicina ha portato ben 1800 posti in piu’ nelle scuole di specializzazione, un numero oggettivamente mai raggiunto prima! Il ministro a questo punto si sente autorizzato a concludere il suo Twitter scrivendo: Avanti cosi’ per il futuro del nostro Ssn. In realta’ lungo tutta la legislatura precedente le borse per le scuole di specializzazione sono andate aumentando di anno in anno e il numero di oggi conferma la tendenza gia’ in atto da tempo. Ma, cio’ nonostante, siamo ancora al disotto del numero di borse necessario a coprire il numero degli specialisti necessari per il nostro SSN, come hanno confermato tutte le piu’ recenti statistiche sul suo fabbisogno. Questo numero inoltre e’ inferiore al numero di studenti di Medicina che si laureano ogni anno e che sono condannati ad una vergognosa lista di attesa, che allunga ulteriormente l’iter della loro formazione e il relativo ingresso nel mondo del lavoro. D’altra parte, come e’ noto, la specializzazione e’ indispensabile per essere assunti in una struttura pubblica nel pieno rispetto del proprio ruolo e della loro dignita’ professionale. In buona sostanza non come medici di seconda categoria, come qualcuno vorrebbe. Per di piu’ le attuali 8000 borse non consentono di riassorbire il numero dei laureati che da anni sono in attesa di entrare in una qualche specialita’”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI (udc), che continua: “Del tutto inopportuno sembra Il modo scelto per comunicare un dato cosi’ importante per tanti giovani, che corrono il rischio di dover accedere al reddito di cittadinanza, nonostante i lunghi anni gia’ investiti nella loro formazione. E’ un modo di comunicare che non implica assunzione di responsabilita’ ma serve solo a creare consenso via rete, come accade nella migliore tradizione a Cinquestelle. L’importante e’ la rete e non il rispetto delle modalita’ istituzionali poste a garanzia dell’informazione. Oltretutto, non basta aumentare il numero di borse per gli specializzandi per rispondere alle pesanti critiche che vengono rivolte ad un sistema sanitario che dopo 40 anni avrebbe bisogno di una revisione sostanziale per far fronte ai nuovi dati epidemiologici. E questo crea un’ulteriore domanda al ministro: quali saranno le scuole che godranno di un effettivo aumento di posti a disposizione? Ci si rende conto ad esempio del crescente bisogno di geriatri, di fisiatri, di esperti in malattie rare, ecc. La popolazione invecchia, la disabilita’ aumenta, le tecnologie sono sempre piu’ sofisticate, e i medici di famiglia scarseggiano. Chissa’ dove andranno le nuove borse…”