Sanna Mirella Marin è finlandese

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Socialdemocratica, ha 34 anni, ha una splendida bambina di quasi due anni avuta assieme al suo compagno Markus, è stata crescita da due mamme omosessuali (eppure inspiegabilmente è eterosessuale, bisognerebbe avvisare subito Adinolfi e Pillon di questa anomalia), è stata la prima della sua famiglia ad aver frequentato l’università e, attualmente, è diventata la più giovane premier al mondo.

Ma volete sapere qual è la cosa davvero meravigliosa, in tutto ciò?

Che Sanna è stata eletta per il suo programma: un programma che parla di inclusione, di diritti civili e sociali, di green economy e, specialmente, di sviluppo del welfare, dello Stato Sociale.
Non è diventata premier perché è giovane, donna ed ha avuto due mamme.

Perché essere giovane, donna e figlia di due mamme non è un merito, è un semplice dato di fatto.
Ai finlandesi sono piaciute le sue idee, non il fatto che sia nata da meno tempo di altri, che abbia le tette e due mamme che si amano.
Quelle, per loro, sono cose perfettamente normali.
Sarebbe anche potuta essere un cinquantenne omosessuale coi baffi cresciuto in una famiglia luterana, se il suo programma fosse stato lo stesso non sarebbe cambiato nulla, per i finlandesi.

Da noi, invece, si parla solo di questo.
E sembra davvero di vivere in un altro secolo, lontani anni luce da uno spicchio di Europa che vive in quello che, visto da qui, sembra un futuro lontanissimo.

Un futuro in cui contano le tue idee, i tuoi programmi e le tue capacità, non la tua età, il tuo sesso, il tuo orientamento sessuale o, peggio, quello della tua famiglia.

È un po’ come aprire uno squarcio temporale su un futuro ipotetico e poi richiuderlo e ritrovarsi di colpo qui, con Salvini che campa di odio, gattini e fake news o con la Meloni che grida in piazza che si chiama Giorgia ed è cristiana.

Perché l’uguaglianza è il futuro.
La ricchezza di un paese, di una società, sta anche nelle singole “diversità” che la compongono e che lavorano assieme per il benessere comune.

Saluti dal passato, Sanna.