Save the Children: bambini e adolescenti sempre più invisibili e soli

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Emerge una nuova forma di povertà educativa, quella digitale: secondo una ricerca condotta da Save the Children

Ancora oggi un quinto dei ragazzi non è in grado di eseguire semplici operazioni utilizzando gli strumenti informatici, quasi 1 ragazzo su 3 non ha un tablet a casa e 1 su 7 neanche un PC, l’11% non sa condividere uno schermo durante una chiamata con Zoom e il 29,3% non riesce a scaricare un documento condiviso da un insegnante sulla piattaforma della scuola. L’Organizzazione, che in 10 mesi ha raggiunto 160.000 persone con il proprio intervento di contrasto agli effetti del Covid-19, rilancia la campagna #riscriviamoilfuturo per combattere la povertà educativa e digitale, con l’invito a firmare il Manifesto scritto in collaborazione con i ragazzi, che chiedono di uscire dall’invisibilità e di essere al centro delle politiche di rilancio del Paese, con maggiore attenzione alla scuola e alle opportunità educative.

La campagna quest’anno vede proprio bambine, bambini e adolescenti come protagonisti assoluti, attraverso un Manifesto elaborato con il contributo dei ragazzi del Movimento Giovani Sottosopra, all’interno del quale si chiede agli adulti di provare finalmente a guardarli e che tutti possono firmare sul sito di Save the Children: “Mettetevi questi occhiali, e guardateci! Siamo stati invisibili, sfocati agli occhi di chi ci ha guardato fino ad oggi. Abbiate il coraggio di aprirvi al nostro punto di vista, per vedere sia le nostre capacità che le nostre difficoltà e fragilità.

Dal valore che darete loro, dipenderà il presente e il futuro di tutti noi. Indossate questi occhiali e guardate il futuro, guardate noi”. E gli occhiali rossi assurgono a simbolo della campagna di Save the Children, che chiede a tutti di indossarli per veder finalmente meglio i bisogni, le esigenze e i desideri dei ragazzi.